Casa circondariale di Campobasso, tasso di affollamento elevato, gravi carenze strutturali, personale sotto organico e tracce di piccoli interventi disseminati qua e là per sanare una situazione “invece insanabile”.

Pasquale Montesano, segretario generale dell’Organizzazione sindacale autonoma di polizia pentenziaria oggi a Campobasso, all’uscita dalla Casa circondariale e di reclusione di via Cavour è un fiume in piena. Un fiume di rabbia e disappunto per una situazione che – definisce – al limite della sopravvivenza.  “Fatto esemplare di una situazione che si è cronicizzata”.

“Il problema delle  carceri molisane è disastroso. L’amministrazione centrale e la poltiica devono avere il coraggio di dire qual è il futuro delle strutture molsiane, perché l’assenza di questo coraggio significa disagio non solo per i detenuti ma anche per il personale della polizia pentienziaria”.

Le criticità maggiori sono “l’assenza di fondi – continua Montesano – e ancora le condizioni strutturali che sono indecentissime e questo per precise responsabilità dell’Amministrazione centrale e della poltiica. Sono disgustato. Mi sento male a vedere una struttura simile in condizioni pietose in un paese come l’Italia e con un’Amministrazione che dovrebbe essere all’avanguardia e invece non lo è”.

Poi fa di più: “Sono onesto: in queste condizioni credo che Campobasso sia da chiudere. Il piano carceri chi l’ha fatto? Perché non ha considerato queste cose visto che la situazione di Campobasso è vecchia  di anni. Allora create una nuova struttura penitenziaria. I posti ci sono, la disponbilità c’è, aprite strutture nuove al posto di spendere soldi inutilmente con interventi tampone inutili, inefficienti e inefficaci”.

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