La mancata convocazione da parte del Ministero dello Sviluppo Economico della riunione istruttoria  finalizzata al riconoscimento dell’Area di Crisi,  così come concordato il 9 luglio scorso nell’incontro tra il Presidente della Regione ed il Ministro Guidi, non deve scoraggiare, ma deve spingere a lottare ulteriormente.

È questo il senso di una nota inviata dal vicepresidente della giunta regionale Michele Petraroia.

“Questo ritardo – scrive in una nota – accentua i malumori, fomenta i dissensi e offre il fianco alle forze che non sono convinte sulla possibilità che in Molise possano giungere finanziamenti ai sensi dell’articolo 27 della legge 134/2012 per importi che variano dai 53 milioni di euro accordati sulla Gazzetta Ufficiale del 12 febbraio ad Airola fino ai 250 milioni di euro assegnati a Piombino per la chiusura dell’acciaieria. Le criticità finanziarie della congiuntura economica sono note e per il Governo non è semplice reperire fondi da allocare in Molise per un piano di ripresa produttiva con nuovi posti di lavoro e riassunzioni dei lavoratori licenziati dalle aziende in crisi”.

“Gli scontri ideologici di questi giorni permettono divagazioni sui massimi sistemi e privano di risposte concrete i territori in difficoltà che attendono investimenti pubblici per promuovere sviluppo locale, occupazione e crescita. In una cornice nazionale di tale complessità non è utile sommare le disattenzioni e le divisioni regionali. Eludere il tema del riconoscimento dell’area di crisi – precisa Petraroia – non aiuta a porre l’accento sull’emergenza lavoro che assilla il Molise, non evidenzia la sofferenza del territorio e lascia al Governo l’alibi che in realtà le criticità sollevate dalla richiesta della Regione e condivisa da tutto il partenariato con l’Intesa del 7 agosto, non siano gravi a tal punto da determinare un finanziamento nazionale specifico.  È un errore non fare quadrato serrando i ranghi e ponendo al centro della strategia politica, sindacale, istituzionale e sociale l’emergenza occupazionale”.

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