Colmare il vuoto della sinistra che non c’è.

E’ questo il principale obiettivo de “L’altra Europa per il Molise“, movimento che si basa sugli stessi principi dell’omonima forza internazionale, costola di Syriza, partito greco guidato dal leader Alexis Tsipras, peraltro già presente in regione per le elezioni europee del maggio scorso.

Fu allora che molti ex militanti della sinistra radicale si unirono in sostegno della lista che proponeva proprio Tsipras alla presidenza della Commissione Europea, ma da quel periodo a oggi il movimento ha iniziato a strutturarsi come un vero e proprio partito.

Da qui la presentazione ufficiale, nel piazzale antistante l’ingresso dell’ospedale Carderelli di Campobasso, da parte dei portavoce e dei primi iscritti.

Non una scelta a caso quella del luogo in cui si è tenuta la prima conferenza stampa, ma una decisione volta a trasmettere un messaggio chiaro, quello che vede nella sanità il primo ambito di intervento dell’altra Europa.

“La sanità è nel baratro, rappresenta l’80% del bilancio regionale e partiamo da qui, per questo abbiamo voluto incontrare  i giornalisti davanti al Cardarelli – ha spiegato Lucio Pastore, portavoce del movimento e da sempre in prima linea per le problematiche dei servizi sanitari molisani – attualmente c’è un pensiero unico che va in tutt’altra direzione rispetto alla nostra e sta creando danni in Italia e nel nostro Molise.

Questo è un territorio che muore dove c’è bisogno di aria e risposte nuove.

Ci vuole la capacità di progettare un’economia nuova, riportare la circolazione del lavoro, della produzione e della distribuzione di ricchezza sul territorio. Queste sono le priorità, in quanto se non vogliamo far morire questa terra dobbiamo ripensare un’economia locale”.

Il 20 gennaio, a Bologna, si terrà l’assemblea nazionale in cui verranno eletti tutti gli organi di partito, intanto l’altro portavoce, Giovanni Di Lembo, ha sottolineato le intenzioni del gruppo.

“Vogliamo essere l’alternativa alle politiche neo liberiste europee – ha spiegato – poiché quello che succede qui dipende dalle politiche estere.

Noi siamo antiliberisti e antiglobalisti, ci proponiamo di aggregare tutti quei movimenti che non si sentono più rappresentati politicamente a sinistra. Ce ne sono molti e questo dato è evidente anche dal forte astensionismo registrato in occasione delle ultime tornate elettorali”.

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