La costituzione di nuovi centri per l’istruzione degli adulti porterà in Molise a togliere due dirigenze scolastiche: una a Campobasso e l’altra ad Isernia.

È questo l’allarme lanciato dalla Flc della Cgil dopo la conferenza provinciale di Campobasso di giovedì in cui è stata approvata una revisione del dimensionamento scolastico che toglie a Campobasso la dirigenza scolastica degli Istituti Professionali ‘Cuoco’ e ‘Montini’.

“Il piano di ridimensionamento – fanno sapere dal sindacato – era già nato vecchio. C’è stata scarsa lungimiranza della politica, non si è saputo pianificare l’offerta formativa regionale, si sono disattesi, nella formulazione finale del piano di dimensionamento,  i principi sanciti dalle stesse linee guida della Regione sui poli scolastici, sulle pluriclassi, sulle reti di scuole, sull’edilizia scolastica e  sulla riduzione degli istituti omnicomprensivi. La FLC CGIL Molise ha evidenziato che il piano di dimensionamento fa acqua da tutte le parti. La modifica delle norme riguardanti l’educazione degli adulti è stata prevista dal DPR 263 del 2012. Dal primo settembre 2014 in molte regioni italiane sono stati avviati i nuovi centri per l’Istruzione degli Adulti. Nel contempo sono partiti anche i nuovi percorsi di secondo livello che sostituiscono gli ex corsi serali, ma che rimangono comunque incardinati nell’istituto superiore dove sono allocati. In Molise si è pensato solo ad utilizzare l’istituto della proroga. Oggi, messi alle strette dal Miur, si deve decidere. Qualsiasi decisione risulta affrettata e non risolutiva e comporterà evidenti problemi organizzativi e di gestione, con inevitabili ricadute sulla didattica”.

In tal senso, nel corso dell’incontro, la stessa Cgil ha ribadito “che le lungaggini accumulate si scaricheranno sugli utenti e sui lavoratori della scuola (si pensi alle tematiche sulle attribuzione dei codici, all’organico ed ai sovrannumerari), comprimendo un settore fondamentale come quello dell’educazione e dell’istruzione degli adulti”.

Lo stesso sindacato “ha espresso contrarietà a proposte di accorpamento che non siano motivate da un progetto organico, che tenga presente anche luoghi, spazi e prospettive future. In tal senso, mettere insieme Istituti professionali ad istituti Tecnici dello stesso indirizzo o similari, in un breve periodo potrebbe decretare la fine dei primi, come si è già verificato in situazioni in cui l’Istituto più grande ha messo in ombra il più piccolo. Al contrario, piuttosto che sopprimerne la dirigenza, gli Istituti professionali andrebbero  valorizzati ed aggregati in poli omogenei d’Istruzione secondaria, in modo da valorizzarne l’importanza e favorire adeguate ‘passerelle’ tra i percorsi”.

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