“Attualmente il problema degli accreditati con meno di sessanta posti letto è in discussione visto che il regolamento Balduzzi prevede un minimo di sessanta posti letto per le strutture private accreditate. E questo significa che Villa Maria e Villa Ester o organizzano una forma consortile per aggregarsi e offrire un unico servizio oppure si monospecializzano. In questo caso, il numero di posti letto accreditati scende a quaranta”.

Parola del governatore-commissario Paolo Frattura che, durante il Consiglio comunale monotematico, ha delineato il futuro della sanità campobassana: non solo l’ospedale ‘Cardarelli’  subirà profondi cambiamenti (“per riorganizzare, migliorare l’offerta sanitaria affinchè possa rispondere meglio ai bisogni di salute dei cittadini”, ha detto il numero uno della Giunta regionale) e dovrà dire addio ad alcuni reparti, ma sono di fronte ad un vero e proprio bivio anche le due cliniche private, diventate con il tempo un punto di riferimento per il capoluogo di regione e per il suo hinterland. Villa Maria attualmente conta una quarantina di posti letto ordinari, qualche decina in più (una settantina) Villa Ester. Offrono tutte le attività di un normale ospedale, ad eccezione della terapia intensiva (in pratica la rianimazione) e del pronto soccorso. Il loro ruolo, dunque, è in discussione. E il passaggio che il presidente Frattura ha riservato alle due cliniche durante il lungo intervento a Palazzo San Giorgio lo conferma. L’accreditamento della Regione Molise ai soggetti privati sarà rivisto alla luce delle imposizioni dell’ormai famoso decreto Balduzzi che obbliga le cliniche private con meno di sessanta posti letto a seguire due strade: o si specializzano in un’unica attività o si consorziano. Altrimenti l’accreditamento decade.

Sia per Villa Maria che per Villa Ester, dunque, è il momento delle scelte. Che potrebbero essere anche dolorose non solo per i pazienti, ma ancora di più per i dipendenti. Il ridimensionamento, infatti, potrebbe aprire la porta agli esuberi alimentando ancora di più quell’emorragia di personale che sta caratterizzando il sistema sanitario molisano. Dal 2007, da quando il Molise è in piano di rientro, circa 1100 lavoratori della sanità sono andati in pensione. Personale che non è stato rimpiazzato a causa del blocco del turn over imposto proprio alle Regioni con deficit sanitario. La perdita dei posti di lavoro, inoltre, è andata di pari passo con la diminuzione dei servizi offerti. Quei servizi a cui i molisani dovranno rinunciare ulteriormente se dovessero chiudere Villa Maria e Villa Ester. Del resto, se ormai nella nostra regione chiudono gli ospedali, la fine delle piccole cliniche è quasi segnata.

Un Commento

  1. Santopolo Vittorio scrive:

    Sempre meno servizi per chi paga regolarmente le tasse.

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