L’Associazione della Piccola e Media Industria del Molise esprime forte preoccupazione sui dati diffusi dallo Svimez, che evidenziano tra i tanti indici negativi del Molise il primato di aver registrato un calo del Pil del 22,8% dal 2008 al 2014, con il 70% delle famiglie che percepisce meno di 12mila euro annui, a dimostrazione che i ripetuti gridi di allarme più volte lanciati dall’Associazione oltre che rivelarsi fondati, sono rimasti inascoltati.

Secondo l’Api “è giunto il momento di attuare un cambio di rotta a tutti i livelli della governance ed occorre un maggior senso di responsabilità da parte di tutti, ma soprattutto si rendono necessari una consistente immissione di liquidità nel sistema, un taglio netto degli sprechi ed una forte semplificazione normativa che elimini l’eccessiva burocrazia e sovrapposizione di ruoli e competenze, altrimenti non si potrà più operare e la piccola e media industria scomparirà definitivamente con altre migliaia di lavoratori disoccupati ed in povertà”.

“Si sta indugiando su tante questioni, perdendo tempo prezioso per salvare le aziende – spiega la presidente Matilde Iosue – ma il quadro tracciato dallo Svimez non lascia scampo, la nostra regione presenta indici spaventosi che dimostrano quanto sia difficile per la piccola industria andare avanti, per cui si rende davvero necessario delineare la visione strategica cui improntare il futuro del Molise, mediante un disegno programmatico serio sull’economia e sullo sviluppo del territorio”.

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