Anche l’associazione Libera Molise interviene sull’ultimo rapporto Svimez sottolineando come emerga un’Italia “sempre più diseguale e spaccata in due, dove il Sud viene condannato al sottosviluppo”.

“Al Sud – prosegue l’associazione – un italiano su tre è in povertà, al nord uno su dieci. Sette anni di recessione segnati dalla crescita dell’esclusione sociale e dal raggiungimento di livelli di povertà intollerabili. Insostenibile la situazione lavorativa, riflesso di scelte e riforme evidentemente sbagliate che hanno reso il mezzogiorno il luogo con la più alta disoccupazione giovanile d’Europa e con un altissima dispersione scolastica. Gli occupati nel sud Italia sono infatti pari a quelli del 1977, praticamente il primo anno in cui disponiamo di serie statistiche, mentre il Fondo Monetario Internazionale sostiene che ci vorranno 20 anni prima di ‘tornare’ ai livelli occupazionali del 2008.  I continui tagli al welfare, l’assenza di investimenti pubblici per  sostenere la domanda aggregata, rilanciare il lavoro e rispondere al tempo stesso alla crisi ecologica attraverso lo sviluppo di una base produttiva sostenibile, sono le cause che producono esclusione sociale ed aumento delle diseguaglianze. Scelte politiche che finiscono per indebolire la democrazia e rafforzare mafie e corruzione, come verifichiamo ormai giornalmente nei nostri territori. Quando il futuro è addirittura peggio del drammatico presente, abbiamo la responsabilità ed il diritto di impegnarci subito e con coraggio per il cambiamento e per la difesa dei valori della nostra Costituzione, che oggi più che mai ci indicano la rotta da seguire per superare la crisi. Per questo da anni come Libera e Gruppo Abele, insieme alla partecipazione ed al sostegno più di un migliaio di realtà sociali, portiamo avanti la campagna Miseria Ladra, attraverso la quale denunciamo il fallimento di politiche economiche e sociali tarate su un modello di sviluppo fallimentare ed incompatibile con la giustizia sociale ed ambientale. Lo chiediamo al governo da più di due anni ed  oggi i dati e le principali agenzie europee lo confermano: per uscire dalla crisi dobbiamo ricapitalizzare il welfare e fare una buona legge che introduca anche nel nostro paese il reddito minimo garantito, così come centinaia di migliaia di cittadini insieme a centinaia di associazioni continuano a chiedere attraverso la campagna per il Reddito di Dignità”.

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