Si terrà il 19 novembre l’udienza sul ricorso presentato da Francesco Di Falco contro la sua esclusione dal Corecom.

Il Tar oggi ha rinviato l’appuntamento in cui si deciderà sull’eventuale sospensiva del provvedimento attuato dalla Regione.

L’ex consigliere regionale, condannato dal tribunale di Larino a un anno e sei mesi per induzione alla concussione (secondo filone inchiesta Open gates), nel mese di giugno venne eletto dal consiglio regionale come membro del comitato regionale per le comunicazioni. Quella nomina due mesi dopo venne ritenuta non conferibile, proprio a causa della pesante sentenza che grava sull’ex membro del Cosib.

I fatti si riferiscono proprio a quando Di Falco era all’interno del consorzio industriale del basso Molise: in base a quanto stabilito in primo grado, avrebbe convinto un ex consigliere comunale di Termoli a far cadere l’amministrazione guidata dal sindaco Greco, in cambio di favori economici.

Ebbene, mentre i suoi avvocati stanno per depositare il ricorso in appello, prosegue anche il procedimento al Tar.

Alla base della contestazione di Daniele Di Vito, legale di Di Falco, c’è l’incostituzionalità della legge Severino.

«Abbiamo depositato i documenti relativi ad alcuni precedenti, come quello del governatore della Campania Vincenzo De Luca e del sindaco di Napoli, Luigi De Magistris – il commento Di Vito -. Ritengo che il mio cliente debba essere reintegrato in quanto la condanna non era nemmeno stata pubblicata al momento della revoca della sua nomina».

Il prossimo 20 ottobre la corte Costituzionale deciderà sulla legge Severino.

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