karl guillen

Un “no” secco e deciso alla pena di morte. Il segnale forte arriva dall’amministrazione comunale di Pozzilli che, in occasione della Giornata mondiale contro la pena capitale, ospiterà Karl Guillen, ex detenuto statunitense che ha trascorso quasi venti anni nel braccio della morte prima di uscire completamente scagionato dall’accusa di omicidio.
La sua è una storia drammatica, toccante: basti pensare che nei suoi libri racconta di come nel penitenziario gli rupperò le dita della mano per impedirgli di scrivere. Oggi tiene conferenze e pubblica appunto libri per far conoscere al mondo la sua storia e per parlare di pena di morte. Dal Comune di Pozzilli, unico in Molise ad organizzare un evento del genere, è quindi giunto l’invito a portare la sua testimonianza nelle scuole e nella comunità. Il doppio appuntamento è in programma per lunedì: alle ore 10 Guillen sarà al Parco tecnologico Neuromed per incontrare gli alunni della quinta elementare e delle prima, seconda e terza media; alle 18 e 30, poi, iniziativa aperta ai cittadini presso il centro sociale. L’evento è stato organizzato in collaborazione con la sezione molisana di Amnesty International, associazione che si batte proprio per la difesa dei diritti umani. Quando dalla Comunità di Sant’Egidio è arrivato l’appello ad aderire alla Giornata mondiale contro la pena di morte, al Comune di Pozzilli i consiglieri Sergio Calleo e Carmen Ucciferri hanno subito pensato che sarebbe stato opportuno trasferire dalle adesioni formali alla realtà questa contrarietà. Così è nata l’idea di organizzare l’incontro e di ospitare chi, in prima persona sulla propria pelle, ha sperimentato il barbaro sistema che prevede la pena capitale. Lunedì mattina, grazie ad un progetto di Amnesty International, verrà inoltre inscenata una simulazione del processo all’americana con gli alunni che verranno divisi tra favorevoli e contrari alla pena di morte e con alcuni di loro che finiranno imputati e così si ritroveranno, per fortuna solo virtualmente, nelle condizioni di chi rischia effettivamente di terminare i propri giorni attraverso una iniezioni letale. La scuola ha accolto con grande favore l’iniziativa che consentirà di sviluppare un dibattito su un tema delicato quale quello della pena di morte. La speranza dei consiglieri Calleo e Ucciferri è di indurre i giovani, ma non solo, a riflettere seriamente sulla questione. Poi dalla viva voce dell’uomo che “ha vissuto due vite” i pozzillesi si potranno rendere conto della disumanità di un sistema del genere che vige, purtroppo, ancora in diversi Stati degli Usa e in molti Paesi orientali. Karl Guillen si è trovato, da innocente, a vivere parte della sua esistenza in una cella tre metri per tre senza finestre. Oggi è un attivista convinto e porta la sua drammatica esperienza in giro per il mondo.
“Il nostro obiettivo – hanno dunque ‘presentato’ l’evento i consiglieri Sergio Calleo (Politiche sociali) e Carmen Ucciferri (Cultura e Istruzione) – è quello di indurre i ragazzi e gli adulti a riflettere sulla pena di morte. Per noi, ma in realtà è la Costituzione che lo prevede, il carcere dovrebbe avere una funzione rieducativa e non meramente punitiva o di vendetta. Insomma, vogliamo sensibilizzare la comunità su temi che di solito non vengono trattati con la dovuta attenzione e profondità. Lo scopo è toccare la sfera emotiva. Comunque, questa iniziativa non sarà fine a se stessa. Come amministrazione, del resto, stiamo curando al massimo i rapporti con la scuola. In definitiva vogliamo contribuire a formare i ragazzi che saranno i futuri cittadini di questo paese. Se avranno una coscienza civica sviluppata avremo vinto la nostra battaglia”.

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