Ci sono bambini che hanno la possibilità di vedere il proprio padre solo tra le fredde mura di un carcere. Un incontro di pochi minuti, spesso l’unico in un mese. Poi le sbarre del carcere si chiudono. Loro, i figli dei detenuti, è come se fossero orfani. Nessuna foto con il padre, nemmeno quella classica davanti alla torta di compleanno.

Punta “al recupero della genitorialità e alla cura delle relazioni in carcere”, secondo la definizione del vertice della struttura penitenziaria di Campobasso Rosa La Ginestra, l’innovativo protocollo d’intesa ‘Genitori in carcere’ firmato con la Regione Molise per offrire ai reclusi la possibilità di trascorrere più tempo con i propri figli. Ludoteche funzionali al gioco e allo stare insieme, sale più accoglienti per traumatizzare il meno possibile i bambini che accedono nella Casa circondariale.

L’articolo completo domani su Primo Piano Molise. 

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