Una richiesta di rimporso a Bankitalia e Mef, obbligati in solido ad onorare i crediti dei risparmiatori. È quella fatta scattare dall’ufficio legale di Agitalia legata alla vicenda di Claudio D’Egidio 43enne veneto residente in Molise.

L’uomo, qualche mese fa,  ha fatto portare dalla vecchia cantina di famiglia presso la propria abitazione un antico mobile di famiglia con specchiera.   Mentre si accingeva a ripulirlo nel sottofondo di un cassetto ha rinvenuto un Bot al portatore del valore di 500mila lire emesso nel 1954.

Alla Banca d’Italia gli era stato inizialmente detto che il titolo era prescritto, trattandosi di bot ordinario ed essendo trascorsi trenta anni dalla data di emissione. Così è scattata la volontà di rivolgersi all’Agitalia. La stima effettuata da un consulente contabile ha permesso di stabilire che il titolo, alla luce degli interessi legali, della rivalutazione e della capitalizzazione dalla data di emissione ad oggi ha un valore di circa 684mila euro.

Per i buoni postali a termine, infatti, dopo i 30 anni di naturale decorso c’è anche una finestra di altri dieci anni di ‘prescrizione’ per la richiesta del rimborso.

Un Commento

  1. Pepito scrive:

    Non cascate nelle bufale di Agitalia, sono tutti casi inventati per accalappiare clienti promettendo pagamenti impossibili.

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