Coinvolta suo malgrado nell’inchiesta della procura di Genova sul Terzo Valico, Europea 92 fa chiarezza. L’intento è quello di ripristinare la verità dei fatti poiché ricostruzioni infondate, circolate in queste ore sugli organi di stampa, hanno causato già troppi danni all’azienda e alla sua reputazione professionale.

Uno dei filoni dell’indagine dei pm genovesi riguarda i lavori per la galleria ‘Vecchie Fornaci’. Europea 92 – ribadiscono dalla Spa – non risulta aggiudicataria di queste opere né di qualsiasi altra commessa con il Cociv (i cui vertici sono indagati) né tantomeno ha mai eseguito alcun lavoro per conto di questo consorzio. È falso, dunque, affermare – come si leggeva anche in lanci d’agenzia nella giornata di mercoledì – che siano state realizzate elargizioni, di qualunque natura, con l’obiettivo di ottenere l’assegnazione dei lavori.

Tra le 14 persone coinvolte nell’indagine e destinatarie delle misure cautelari c’è l’imprenditore  Marciano Ricci a cui si contestano proprio presunti illeciti collegati ai lavori per la galleria ‘Vecchie Fornaci’. I suoi legali, che stanno lavorando al ricorso da presentare al Riesame, respingono con forza le accuse e si dicono sicuri che la vicenda si chiarirà presto, non appena il loro assistito sarà ascoltato dal giudice delle indagini preliminari e potrà fugare ogni dubbio sulla sua condotta.

Nel merito dei lavori ‘Vecchie Fornaci’, come già spiegato, gli stessi non sono mai stati affidati alla Spa di Montaquila. L’aggiudicazione delle opere poteva avvenire – ripetono ancora una volta da Europea 92 – non attraverso la partecipazione ad una gara ad evidenza pubblica, bensì solo rispondendo ad una richiesta di offerta inviata dal Cociv, offerta che non è stata accettata e, anzi, è stata formalmente rifiutata dal consorzio stesso. Europea, dunque, non ha svolto lavori per il lotto contestato, né in appalto né in subappalto. Tant’è che lo stesso gip «non ha accolto la richiesta dei pubblici ministeri di Genova – riferiscono dalla società – in relazione alle ipotesi di corruzione contestate per i lavori in discussione»

Questi i motivi per cui la Spa invita tutti a prendere «una corretta visione dell’ordinanza del tribunale di Genova» e, «pur nel rispetto del diritto di informazione, si riserva ogni azione nei confronti delle testate che hanno divulgato notizie e fatti non corrispondenti al vero».

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