Approvato in IV Commissione consiliare permanente il Piano per fronteggiare l’emergenza sangue e plasma in Molise. Si tratta del primo documento adottato in applicazione della nuova Legge Trasfusionale, Legge 21 ottobre 2005, n. 219 “Nuova disciplina delle attività trasfusionali e della produzione nazionale degli emoderivati”. Tali attività sono parte integrante del Servizio Sanitario Nazionale e si fondano sulla donazione volontaria, periodica, responsabile, anonima e gratuita del sangue umano e dei suoi componenti.

La Legge nazionale individua quattro macro-obiettivi da perseguire: il raggiungimento dell’autosufficienza regionale e nazionale di sangue, emocomponenti e farmaci emoderivati; una più efficace tutela della salute dei cittadini attraverso il conseguimento dei più alti livelli di sicurezza raggiungibili nell’ambito di tutto il processo finalizzato alla donazione ed alla trasfusione del sangue; condizioni uniformi del servizio trasfusionale su tutto il territorio nazionale; lo sviluppo della medicina trasfusionale, del buon uso del sangue e di specifici programmi di diagnosi e cura che si realizzano in particolare nell’ambito dell’assistenza a pazienti ematologici ed oncologici, del sistema urgenza-emergenza e dei trapianti.

Per quanto riguarda la realtà regionale, la raccolta sangue in Molise ha come punto di forza la presenza di un Volontariato del sangue, in gran parte appartenente all’AVIS, consolidato, attivo, che garantisce oltre l’80% del fabbisogno di sangue ed emocomponenti. Si registra, inoltre, un sostanziale elevato livello di sicurezza trasfusionale e c’è, infine, un proficuo rapporto collaborativo tra mondo del Volontariato e Professionisti.

Il Piano si propone, quindi, di consolidare l’autosufficienza regionale di sangue, di incrementare l’autosufficienza di emocomponenti e farmaci emoderivati e di razionalizzare l’impiego di queste risorse. Altro obiettivo è il conseguimento di una più efficace tutela della salute dei cittadini attraverso il raggiungimento dei più alti livelli di sicurezza. Il Piano punta anche a ridefinire la rete trasfusionale, attraverso l’implementazione dell’informatizzazione, il consolidamento delle attività di laboratorio e l’adozione di sistemi di controllo di gestione e ad adeguare il patrimonio tecnologico e promuovere lo sviluppo scientifico mediante la realizzazione di progetti di innovazione dei servizi trasfusionali anche a supporto dell’attività dei trapianti. Il documento è volto anche ad avviare il processo di accreditamento delle strutture trasfusionali basato sulla definizione di standard strutturali, tecnologici e organizzativi.

Si è detto soddisfatto il Presidente della IV Commissione Lucio De Bernardo per il lavoro svolto dalla Commissione ed ha sottolineato l’importanza del Piano per il superamento delle criticità che caratterizzano il sistema trasfusionale regionale: “C’è l’assoluta necessità di superare tecnologie obsolete e di acquisire strumentazioni aggiornate nella totalità delle strutture trasfusionali regionali. Il documento, che presto sarà sottoposto alla disamina del Consiglio regionale, punta a raggiungere uno standard di prodotto e prestazioni omogenee fra le strutture trasfusionali, considerando i costanti scambi di sangue ed emocomponenti. Il Piano – ha continuato De Bernardo – si propone di garantire livelli essenziali di assistenza, uniformi su tutto il territorio regionale; tutte le Strutture Trasfusionali devono essere accreditate sia per gli aspetti organizzativi sia per quelli strutturali/tecnologici. Infine, attraverso questo documento la Regione riconosce il valore della donazione e il ruolo fondamentale svolto dai donatori volontari, organizzati nelle Associazioni, i quali consentono con la loro donazione di far fronte al grande fabbisogno del Molise e contribuiscono ad affrontare, con buoni risultati, le notevoli necessità dei pazienti molisani”.

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