Un bambino nato da una mamma surrogato in Russia, dove la pratica è legale. In Italia no. Così Roma ha tolto il piccolo ai suoi genitori, una coppia di Colletorto. Loro si sono rivolti alla Corte dei diritti dell’Uomo che ha stabilito che l’Italia non poteva. Ha violato i diritti di genitori e bambino. Eppure il governo italiano non s’arrende e ha proposto appello.

Nel mezzo ci sono le vite sospese di un bambino, una mamma e un papà. «Lo avrei amato così tanto…» spiega a Primo Piano Molise la mamma in attesa di conoscere cosa deciderà la Grand Chambre, il secondo grado di chi  si rivolge all’Europa per chiedere giustizia. Il verdetto è previsto per oggi.

Intanto, però, quei genitori il bambino lo hanno perso. Il piccolo resterà con la sua nuova famiglia, quella cui è stato affidato dopo appena otto mesi a Colletorto.

Una storia paradossale che apre la strada a una riflessione a livello nazionale, tanto da attirare l’attenzione anche del quotidiano Avvenire.

Tutti i particolari nell’edizione in edicola oggi di Primo Piano Molise.

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