«Poter circolare, muoversi, viaggiare per lavoro o per recarsi al lavoro, spostarsi per studiare, con i mezzi propri o quelli pubblici: questo è un diritto che viene negato ai molisani».

Questa la secca accusa di Tecla Boccardo, leader della Uil molisana.

«Da noi possiamo fare l’elenco delle emergenze, dal lavoro che non c’è alla salute mal tutelata, dalla fragilità dei nostri centri storici alla mancanza di prospettive per i giovani, dalle magre pensioni  all’inadeguatezza del trasporto pubblico, e su tutto la politica distratta; ma c’è anche una grave ‘emergenza strade. Mi sono trovata personalmente questa mattina sulla Trignina, bloccata per l’incidente accorso al tir il cui autista per fortuna è solo ferito».

Questo il racconto della Boccardo pronta ad aggiungere. «Sono stata anch’io impossibilità a viaggiare speditamente su una strada piena di buche, con un manto stradale con vistosi  rattoppi, con la segnaletica orizzontale mezzo scomparsa. È certamente anche colpa delle abbondanti nevicate e piogge intense di questi giorni, gli operatori dell’Anas faranno quello che possono con pochi mezzi a disposizione e finanziamenti risicati, si tratta di percorsi datati e che, sovente, attraversano centri abitati. Sta di fatto che occorre porre mano al problema delle nostre strade. Fra le difficoltà all’insediamento, nel nostro martoriato territorio, di imprese e attività economiche, c’è proprio anche la carenza e la vetustà della rete viaria interna e degli assi di scorrimento. A tutti è ben chiaro: lo sviluppo economico e occupazionale passa anche dagli investimenti in infrastrutture. Porre la questione a livello nazionale, battere i pugni a Roma e pretendere attenzione per il Molise, chiedere finanziamenti eccezionali per una situazione che è emergenziale, utilizzare subito ogni risorsa regionale disponibile per mettere mano alla nostra viabilità e programmare gli interventi più strutturali. E magari occupare ulteriore personale all’Anas e far lavorare le aziende edili locali»,

2 Commenti

  1. Mauro D'Ambrosio scrive:

    Siamo davvero sicuri di meritarci l’autonomia? Gente che emigra, strade ferrate colabrodo, centri culturali e di aggregazione giovanile al lumicino, citta’ che hanno perso volto e decoro, piani neve daTerzo Mondo pur essendo noi una regione prevalentemente montana, piani industriali inesistenti, agricoltura che cede il posto ad una pletora inutile di uffici pubblici. Si sta difendendo tutto questo?

  2. wanderer scrive:

    ….”porre la questione a livello nazionale, andare a battere i pugni a Roma”! E’ dal 1963 che il Molise è “campato” dal nord, quel nord che versa le tasse a Roma e che Roma le gira al molise! Egr. dott.ssa Boccardo, ma lei pensa che il molise, da sempre palla al piede dell’italia, continuerà ad esistere con i soldi degli altri?? Lavoro,salute,centro storico,giovani,pensioni,trasporto pubblico,strade,territorio….,ma con quali soldi…, con le tasse dei 22.000 dipendenti pubblici che ci sono in molise??? Ridiamoci sopra…!Se non produci e spendi tanto….,fallisci! ( un molisano)

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