L’ok del governo nazionale all’ordine del giorno della deputata del Pd Laura Venittelli che chiede misure immediate per «garantire l’impiego dei lavoratori della Protezione civile del Molise nell’Agenzia regionale per la ricostruzione» è «la dimostrazione pratica che quando ci si impegna a risolvere un problema i risultati arrivano, aldilà di qualsiasi polemica politica o del fuoco amico, teso, forse, solo a nascondere superficialità, arroganza, mancanza d’iniziativa e, nel peggiore dei casi, cattiva volontà».
Lo affermano i precari del post sisma, non senza soddisfazione e non senza rinnovare la sfida ai vertici politici della Protezione civile (in particolare il delegato Ciocca) che invece difendono la scelta di una nuova selezione. «Non sappiamo che seguito possa avere tale svolta, ci auguriamo solo che ci sia, positiva e celere, poiché i tempi sono stretti e, se vogliamo, anche per non dare ragione alle solite malelingue», proseguono.
Il ringraziamento principale lo indirizzano alla parlamentare termolese. Poi anche al senatore Ruta, al gruppo di centrodestra in consiglio regionale, ai consiglieri regionali di centrosinistra «che hanno fatto udire a loro voce», alla Fp Cgil. Infine, l’appello alle istituzioni: «A nostro avviso, con il nuovo concorso si sta consumando una delle più grandi ingiustizie della storia della nostra regione. Non ci abbandonate, combattete questa giusta battaglia per noi ed insieme a noi, perseverate, fate sentire forte, tutti i giorni e in tutte le sedi, il vostro dissenso alla macelleria sociale in atto. Vi preghiamo di superare gli schemi politici e fare fronte comune contro un sistema che, sapete bene, appare essere becero e meschino e perché questa, lo sanno tutti, è una giusta causa».

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