L’accorpamento di Abruzzo e Molise in un collegio unico per l’elezione dei consiglieri nazionali dei giornalisti «penalizza in particolare l’Ordine del Molise» che «avendo un minor numero di iscritti, non riuscirà quasi mai ad eleggere i propri rappresentanti». Così il presidente dell’Odg Franchina in Commissione Affari costituzionali del Senato ieri mattina.
Insieme a lui sono stati ascoltati i responsabili degli Ordini interessati, Stefano Pallotta e Antonio Lupo e il vice di quest’ultimo Domenico Bertoni. Per Lupo, in particolare, «è sacro il diritto alla rappresentanza delle minoranze linguistiche ma il Molise non può essere punito in quanto minoranza sì, ma purtroppo di lingua italiana». «Fin quando sarà in vigore la Costituzione italiana che riconosce 20 Regioni – ha aggiunto Bertoni – il Molise dovrà avere la stessa dignità delle altre autonomie regionali». Anche Pallotta ha sostenuto la necessità di «una più equa redistribuzione della rappresentanza nazionale tra le Regioni, garantendole tutte e scongiurando artificiosi o surrettizi accorpamenti». Tra gli interventi segnalati dall’Odg del Molise, quello del senatore Mario Mauro. L’ex ministro, presidente dei Popolari per l’Italia, ha evidenziato che in questi ultimi anni il Molise è stato penalizzato proprio dalle politiche degli accorpamenti, con gravi effetti sul sistema socio-economico, nonché su quello istituzionale. «Dalla difesa alla sicurezza, dalla sanità all’istruzione: in questi anni – ha aggiunto a Primo Piano Molise – è stata favorita la razionalizzazione come se il Molise non fosse più una Regione. Sono stati applicati una serie di standard con la sola giustifiacazione dei numeri. La Val d’Aosta però ha la metà degli abitanti del Molise eppure in quel caso vale la tutela delle minoranze linguistiche. Ad ogni modo, o prendiamo atto che il Molise non è più una Regione, ma il referendum costituzionale che andava nella direzione del superamento della sua autonomia non è passato, oppure bisogna garantire meccanismi di rappresentanza che tengano conto della sua esistenza». Il suo ragionamento, dunque, è stato un’analisi ad ampio raggio e costituzionale. Ha anche suggerito di realizzare in Senato un convegno dal titolo provocatorio: esiste ancora il Molise? «La sua cancellazione – ha ricordato Mauro – bisogna scriverla in Costituzione».
Ai lavori hanno preso parte naturalmente i senatori molisani Ulisse Di Giacomo e Roberto Ruta. L’esponente dem, in particolare, ha ricordato che un ordine del giorno da lui presentato, votato in Aula e fatto proprio dal governo nella legge delega, assicura la rappresentanza in Consiglio nazionale di tutte le Regioni, quindi anche il Molise. Nel decreto legislativo, ha concluso, si dovrà sicuramente tener fede a quest’impegno politico.

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