Vincenzo Di Giacomo, presidente del Tribunale di Isernia, è stato confermato al vertice dell’Anm del Molise. Il rinnovo delle cariche è avvenuto nella seduta del 15 maggio della nuova giunta, eletta a seguito della consultazione tra tutti i magistrati del distretto iscritti all’Associazione nazionale magistrati (che si è tenuta il 7, 8 e 9 maggio).
Componenti dell’organismo dell’Anm molisana sono Vincenzo Di Giacomo (presidente del Tribunale di Isernia), Vincenzo Pupilella (consigliere della Corte di Appello di Campobasso), il Michele Russo (presidente del Tribunale di Larino), Nicola D’Angelo (sostituto procuratore a Campobasso), Rossana Venditti (sostituto della procura della Repubblica dei Minori di Campobasso), Gianni Fiorilli (consigliere della Corte di Appello di Campobasso) e Tiziana Di Nino (giudice del Tribunale di Larino).
Al rinnovo delle cariche (Di Giacomo presidente Anm, D’Angelo segretario e Pupilella tesoriere), si è giunti al termine di un’ampia discussione sulle attività svolte e sui risultati fin qui ottenuti dall’Anm Molise.
Si è parlato della battaglia contro la soppressione della Corte di Appello e degli uffici giudiziari collegati (procura generale, Tribunale e procura dei Minori, Tribunale di Sorveglianza, nonché in prospettiva gli stessi Tribunali e procure di Isernia e Larino), oltre che, a catena, di altri uffici paragiudiziari o anche non giudiziari, «con danni gravissimi – ha sempre sostenuto l’Anm – per l’intero tessuto socio-economico regionale». Proprio dall’associazione nazionale magistrati è stata promossa la costituzione del Comitato contro la soppressione della Corte di Appello di Campobasso e per la Giustizia di vicinanza, cui hanno aderito centinaia di Comuni, associazioni politiche e della società civile sia nella nostra regione che di molisani in Italia e nel mondo, la Regione, le due Province, partiti, sindacati, associazioni di imprenditori, commercianti, artigiani, agricoltori, l’Università degli Studi del Molise, l’intera delegazione parlamentare nazionale ed europea, gli Ordini forensi e gli altri Ordini professionali (tra cui l’Ordine dei Giornalisti), i media, autorità ed associazioni religiose, singoli cittadini e persino gruppi musicali. «Le plurime ed importanti attività poste in essere a tutti i livelli hanno consentito l’archiviazione del nefasto progetto, anche se il pericolo non è definitivamente scongiurato, in quanto – ragiona l’Anm – futuri governi potrebbero riprendere la proposta della Commissione Vietti e cercare di attuarla».
Inoltre, importante è stato il lavoro per coprire i vuoti in organico, situazione diventata seria nel 2013 e poi nel 2016. Insieme ai presidenti degli Ordini forensi, i rappresentanti dell’Anm si sono recati spesso al Csm e al ministero della Giustizia per ottenere l’assegnazione di personale giudiziario e amministrativo. Ad oggi, assicura l’Anm, è stata disposta la ‘ricopertura’ dei posti vacanti e quindi «il pieno organico dei magistrati presso tutti gli uffici giudiziari molisani».
Infine, è stata esaminata nella seduta l’attività dell’associazione messa in campo per affermare il principio della territorialità, nel senso che, nella nomina dei dirigenti degli uffici giudiziari, a parità di titoli, sia giusto valorizzare chi è originario o comunque naturalizzato in questo distretto, perché meglio ne conosce la realtà ed anche le problematicità. Mentre fino a poco tempo fa non c’era un solo molisano (o tale naturalizzato) a dirigere gli uffici giudiziari della Corte d’Appello di Campobasso, attualmente invece quelli guidati da molisani sono numerosi (Corte di Appello, Tribunale di Isernia, Tribunale di Larino, Tribunale dei Minorenni di Campobasso, procura presso il Tribunale dei Minorenni di Campobasso).

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