Un confronto proficuo, ai massimi livelli istituzionali e di competenza. L’argomento era di quelli delicati ed estremamente importanti: l’allarme ambiente e salute più volte rilanciato dalle popolazioni della Piana di Venafro.
Al termine dell’incontro chiesto dal presidente del Consiglio regionale Vincenzo Cotugno (capo dell’Assise legislativa e venafrano), che si è svolto in Tribunale a Isernia si è deciso su proposta del presidente dell’ufficio giudiziario Vincenzo Di Giacomo che la Regione entro dieci giorni chiederà formalmente ed ufficialmente al prefetto di Isernia, conferendogli apposita delega ed ogni necessaria copertura finanziaria, di procedere, attraverso organi e laboratori esterni e indipendenti designati dal prefetto stesso, ad un celere campionamento di analisi sull’intero territorio della Piana di Venafro con prelievi diffusi sul terreno, sull’aria e con quant’altro necessario, al fine di verificare se i dati raccolti siano o meno conformi alla vigente legislazione.
Al briefing hanno preso parte Di Giacomo, il procuratore di Isernia Paolo Albano, il prefetto del capoluogo pentro Fernando Guida, il presidente Cotugno e il vicepresidente della Regione (e assessore all’Ambiente) Vittorino Facciolla.
«È a tutti noto come, da diversi anni, da parte di tutta la popolazione, siano state prodotte istanze, denunce e vibranti manifestazioni di protesta per chiedere chiarezza su quanto stia realmente accadendo nella Piana di Venafro», ha spiegato Cotugno ribadendo che «la concentrazione del traffico veicolare e la presenza di determinati impianti produttivi, ad avviso dei cittadini, starebbero causando enormi danni alla salute che non possiamo né sottacere né minimizzare». Ha poi confermato le decisioni dell’Assemblea di via IV Novembre per limitare la capacità degli impianti di incenerimento presenti sul territorio ed ha annunciato che nei prossimi giorni presenterà in Consiglio regionale un ‘libro bianco’ per la difesa della salute delle popolazioni che vivono nella Piana di Venafro.
Poi Cotugno ha sintetizzato una situazione che ha assunto connotati sempre più preoccupanti: «Negli ultimi anni abbiamo registrato un aumento drammatico dei decessi per neoplasie, tumori e leucemie, così come l’incremento del 30% di aborti spontanei. Abbiamo il dovere di fare chiarezza su queste vicende drammatiche e di trovarne le cause. C’è un solo modo, a mio avviso, per tranquillizzare la popolazione: occorrono controlli più elaborati, che ci consentano di accertare il reale impatto sull’ambiente dei tanti (troppi) agenti inquinanti che intossicano l’aria che respiriamo. Come più volte richiesto dalle Mamme per la Salute, va integrato il PRIAMO (piano regionale per la qualità dell’aria, ndr) con il controllo continuo dei PM 2.5, PM 10, e PM < 0.1. Vanno ascoltate le indicazioni dell’Isde, i medici per l’ambiente, che chiedono il monitoraggio del Blackcarbon, la particella più sottile della combustione, pericolosa perché capace di arrivare fino al nucleo delle nostre cellule. Cosi come va accolta la disponibilità sia dell’Arpa regionale che dell’Isde di dare vita a campagne di monitoraggio con esperti universitari nazionali ed internazionali, al fine di implementare gli attuali studi sulla qualità dell’aria. Ma soprattutto vanno condotte indagini serie e approfondite sulle cause di questo inquinamento. I cittadini della Piana di Venafro – ha concluso – hanno diritto a un ambiente sano e noi faremo tutto quanto è in nostro potere per garantire loro questo sacrosanto diritto».
Analogo impegno sta mettendo in campo la giunta regionale e l’assessore Facciolla ha illustrato i provvedimenti e piani, numerosi, fin qui adottati in materia ambientale.
La tutela dell’ambiente e la salute, tanto più quando riguardano intere collettività di cittadini, sono un valore fondamentale, assoluto e primario, fissato sia dalla Costituzione sia dalla legislazione nazionale ed europea: lo ha sottolineato a questo punto il presidente del Tribunale di Isernia Di Giacomo. Il prefetto Guida – già intervenuto con un’ordinanza di deviazione del traffico veicolare pesante nella città di Venafro per incidere su una delle tre fonti di inquinamento nella Piana – e il procuratore Albano – che ha già promosso azione penale per l’accertamento di eventuali reati ambientali nel territorio venafrano – hanno condiviso l’impostazione dell’incontro ed hanno assicurato, ciascuno per quanto di propria competenza, di continuare a porre in essere tutto quanto necessario per la tutela dell’ambiente e della salute dei cittadini, anche per rassicurare, dare risposte e certezze e rasserenare, nel caso, le popolazioni coinvolte.

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