Arrivano le prime istruzioni per l’applicazione delle norme che disciplinano l’Ape sociale, un’indennità a carico dello Stato erogata dall’Inps a soggetti in determinate condizioni previste dalla legge che abbiano compiuto almeno 63 anni di età e che non siano già titolari di pensione diretta in Italia o all’estero. Si tratta di un anticipo previdenziale previsto lo scorso mese di dicembre dalla legge di bilancio 2017, una misura sperimentale in vigore dal 1° maggio 2017 al 31 dicembre 2018, intesa ad accompagnare verso l’età pensionabile soggetti in determinate condizioni ed è soggetta a limiti di spesa.
Nella circolare n. 100 dell’Inps sono descritti in dettaglio i soggetti beneficiari, i requisiti e le condizioni per accedere al sussidio (un assegno pari alla pensione ma comunque di importo lordi non superiore a 1500 euro mensili). Possono presentare domande coloro che hanno almeno 63 anni e si trovano in una delle seguenti condizioni: senza impiego a causa di licenziamento, dimissioni per giusta causa o risoluzione del rapporto di lavoro, chi assiste da almeno sei mesi il coniuge o parente di primo grado con handicap grave (legge 104/1992), chi ha una invalidità civile di almeno il 74%. In questi ultimi tre casi è necessario avere anche un’anzianità contributiva di almeno 30 anni. Possono chiedere l’Ape sociale anche le persone, con almeno 36 anni contributivi, che svolgono al momento della domanda di anticipo un’attività considerata pesante (undici le tipologie elencate nel Dpcm) da almeno sei anni.
L’indennità non spetta ai titolari di un trattamento pensionistico diretto in Italia o all’estero ed è incompatibile con i trattamenti a sostegno del reddito connessi allo stato di disoccupazione involontaria.
Le date di riferimento per chi vuole richiedere l’Ape sociale quest’anno sono il 15 luglio e il 30 novembre. La procedure prevede una doppia domanda. In un primo momento si chiede all’Inps di verificare che ci siano le condizioni ‘potenziali’ di accesso all’indennità, sia personale sia di copertura finanziaria. Una volta ottenuto l’ok si farà domanda vera e propria per l’anticipo pensionistico. La domanda può essere trasmessa esclusivamente in via telematica tramite i consueti canali istituzionali. Il cittadino può compilare la domanda sul sito www.inps.it, oppure rivolgersi a un patronato.

Commenta

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

*

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.