Attesa, curiosità. Polemiche e qualche novità. Gli ingredienti della vigilia di una visita istituzionale ci sono tutti.
Oggi pomeriggio, prima a Isernia e poi a Termoli, arrivano il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Delrio e l’ad di Rfi Maurizio Gentile. Insieme a loro, per firmare la convenzione sull’elettrificazione della Isernia-Roccaravindola e per illustrare il nuovo tracciato del raddoppio Termoli-Lesina il presidente Frattura e l’assessore Nagni.
La polemica è dell’ex vicepresidente della giunta regionale Michele Petraroia, oggi di fatto in minoranza, che scorre l’elenco delle opere di viabilità sbloccate dal Cipe in tutta Italia: sono 30, nessuna in Molise. Molise tagliato fuori, conclude indicando una valenza politica allora nella visita di oggi.
Delrio cioè è «chiamato a suggellare la nuova alleanza tra il partito di Alfano, una costola di Forza Italia ed il partito di Renzi più qualche lista civica, in vista delle prossime scadenze elettorali.
Chiudere gli interventi al partenariato eviterà considerazioni scomode come il mancato rispetto preso dall’allora sottosegretario a Palazzo Chigi per compensare il taglio di 140 milioni di fondi europei Fse e Fesr per il 2014-2020 o come il finanziamento irrisorio per l’area di crisi complessa, e garantirà alla manifestazione di raggiungere l’obiettivo politico prefissato».
La novità arriva, invece, proprio dalla seduta del Cipe di lunedì. Approvato, fra gli altri provvedimenti, il contratto di programma fra Ministero e Rfi. Che contiene anche un investimento da 36 milioni complessivi per la valorizzazione turistica delle ferrovie minori. È stato individuato uno specifico programma rivolto alla valorizzazione di queste linee in funzione della fruizione paesaggistica e dell’accessibilità ai siti di maggior interesse sotto il profilo ricettivo. Tra quelle considerate, la Benevento-Pietralcina, la Campobasso-Termoli, la Agrigento-Porto Emped-ocle.
Sulla tratta per Termoli, oggi percorsa con autobus sostitutivi, Rfi ha effettuato lavori già per oltre 4 milioni. Inutile nascondere che, vista la poca utenza, se restasse una linea commerciale prima o poi verrebbe dismessa.
La riconversione come tratta turistica, che in estate sarebbe molto frequentata, è stata ipotizzata dalla Regione che poi lo ha chiesto a Rfi in un quadro di rapporti diretti, sulla scorta del test superato con successo dalla Carpinone-Sulmona, la Transiberiana d’Italia, pure salvata dalla dismissione.

Un Commento

  1. Michele Rocco scrive:

    Se non si era capito già da qualche tempo, oggi ne abbiamo la certezza della chiusura. E pensare che in un sogno di alcuni mesi fa mi svegliai con l’incubo della chiusura di questa gloriosa linea ferroviaria. Sembrava che gli ultimi 20 milioni spesi per sostituire le traverse allontanassero il rischio della chiusura, ma con i lavori della “metropolitana leggera” alla stazione di Matrice e la prolungata sospensione, la chiusura era dietro l’angolo. Ora ha fatto la svolta…

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