«Questa mattina si riparte. Il suono della prima campanella segna l’inizio di un nuovo anno scolastico: un momento importante per i docenti, i ragazzi e le loro famiglie, l’intera città riprende il ritmo, a pieno regime». Queste le parole del sindaco di Campobasso Antonio Battista per l’avvio del nuovo anno scolastico. «Un avvio con qualche ostacolo, inutile negarlo: la sicurezza delle scuole, da sempre in testa alle priorità della mia amministrazione, è ancora un nodo cruciale che richiede, e richiederà, tutta la nostra attenzione e tutto il nostro impegno, concreto, che assicuriamo senza retorica né remore, ma qualora tale sicurezza dovesse venir meno chiuderemo gli istituti. Non mi sottraggo e non ci sottraiamo alle responsabilità che ci competono e, anche se talvolta può sembrare molto difficile, cerchiamo di andare incontro quanto più possibile, alle esigenze dell’intera popolazione scolastica che ci chiede di garantire la sicurezza dei plessi. Un obiettivo a cui non intendiamo rinunciare e che anzi resta il traguardo più ambito da raggiungere. Sarebbe facile, troppo facile, chiudere tutte le scuole della città, organizzare una protesta eclatante dentro e fuori dai palazzi di Roma – insieme ad altri sindaci che hanno identici problemi – per tentare di ottenere soluzioni rapide dando, nel contempo, la prova tangibile di avallare le condivisibili preoccupazioni di tanti genitori e dando anche la contezza di essere dalla loro parte. Sarebbe altrettanto facile fare i populisti e accogliere, spogliandosi dei panni di sindaco, sensibilità e timori di chi deve lavorare o mandare i propri figli in strutture costruire molti anni fa. Ma sono convinto che il ruolo di un amministratore responsabile non sia questo, credo invece che chi guida un Comune debba percorrere le strade che le leggi impongono, e quelle dettate dal buon senso. Strade piene di ostacoli burocratici, finanziari, logistici. Strade che si scontrano con le esigenze contingenti di una popolazione che vorrebbe veder realizzate strutture sicure in tempi rapidi. Ma ‘tutto e subito’ sono parole che mal si conciliano con le politiche di lungo respiro, con la logica del fare e del fare bene. I fondi economici, seppur non sufficienti, ci sono, ma per realizzare strutture che speriamo possano durare anni occorre il tempo necessario, che non coincide coi tempi immaginati dalla popolazione. Conosco la paura che provano i genitori, comprendo le preoccupazioni di quanti, dirigenti scolastici in testa, lavorano per formare i nostri ragazzi in situazioni spesso complicate. Non si può dimenticare però che la sicurezza degli edifici sta a cuore soprattutto all’amministrazione e nella fattispecie a me, in qualità di sindaco, che ne rispondo in prima persona tanto che da tempo mi impegno, senza mai incrociare le braccia, per dotare la città di strutture agibili e moderne, per recuperare finanziamenti. Allo stesso modo prendo però le distanze dalle battaglie che hanno come sfondo le bandiere politiche o la conta degli iscritti. Non mi interessano le polemiche ed evito ogni forma di strumentalizzazione che, su un tema così delicato, dovrebbe essere evitata da tutti. Sono convinto che le chiacchiere di chi fomenta il popolo degli scontenti non portino da nessuna parte, mi interessano invece i fatti, la trasparenza nelle operazioni e l’oculatezza nella spesa. È ovvio che tutto è perfettibile e che ognuno ha il sacrosanto diritto di esprimere la propria opinione, ma nella fase delicata in cui si trova Campobasso, come la maggior parte delle città italiane, puntare il dito contro chi lavora vuol dire solo sprecare energie, e la ricerca di un ipotetico consenso elettorale, su un simile tema, dovrebbe farci riflettere sul vero senso e sul vero valore della politica. Almeno per come la intendo io. Credo sia utile, ancora, unire le forze per abbattere muri ideologici e raggiungere, prima e meglio, un obiettivo condiviso. Daremo ai nostri ragazzi il buon esempio e forniremo loro quegli strumenti necessari affinché la scuola continui ad essere quella palestra di vita, quella casa comune in cui crescere e accrescere le proprie competenze, dove gettare le basi del proprio domani, dove cominciare a disegnare un futuro che solo i giovani, con il nostro aiuto, potranno costruire. E allora buon anno scolastico a tutti e grazie ai dirigenti, ai docenti e al personale per i sacrifici, per i disagi ma soprattutto per l’indispensabile impegno che ogni giorno mettono nel loro lavoro. Grazie a chi in questo periodo difficile ci sta dando una mano, ma grazie soprattutto ai ragazzi nelle cui mani, ogni giorno, affidiamo le nostre speranze».

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