Giro di vite sul numero delle sale slot. Ne sono troppe, si trovano ovunque e sono diventate, oltre che una piaga sociale in tempo di crisi, la rovina di tante famiglie.
Il 7 settembre però un piccolo passo è stata fatto: Regioni e Stato nella Conferenza Unificata hanno raggiunto un’intesa sulla regolamentazione del gioco legale, sul riordino dei giochi e la riduzione delle slot. Dopo un lungo braccio di ferro tra governo, enti locali e regioni, si è deciso di imporre un drastico taglio alle oltre 400mila slot machine disseminate sull’intero Stivale.
Nonostante la strenua resistenza al cambiamento di un settore che genera un giro d’affari di 95 miliardi di euro, di cui la metà proveniente da videolottery e slot, e un incasso di dieci miliardi all’anno per l’erario, il riordino dei giochi è cosa fatta.
Ma quali sono i punti cardine della riforma? La stretta mette innanzitutto nel mirino le slot machine, con l’obiettivo di ridurle del 35 per cento in un anno. In parallelo, scatta la rottamazione dei 100mila punti vendita di gioco pubblico, che la norma punta a dimezzare entro i prossimi tre anni.
Stringenti i requisiti per ottenere la certificazione di Stato: i punti vendita dovranno garantire un accesso selettivo, l’identificazione di ogni singolo cliente, la videosorveglianza e addetti alla lotta contro l’azzardo patologico con formazione specifica in materia.
L’intento è quello di ridimensionare un fenomeno ormai endemico.
Nella lotta all’azzardo patologico, svolgeranno inoltre un ruolo di primo piano i sindaci che decideranno le fasce orarie di chiusura dei punti gioco, fino a sei ore consecutive al giorno, e la loro distanza da tutti i luoghi ritenuti sensibili, come scuole e chiese.
L’Associazione per la difesa e l’orientamento dei consumatori del Molise evidenzia come il gioco d’azzardo sia ancora lontano dall’essere sconfitto.
Il giro d’affari mondiale del gioco d’azzardo è di 380 miliardi di euro.
Di questa torta enorme la fetta italiana rappresenta più del 22%, configurandosi così come il primo mercato del gioco d’azzardo in Europa ed il terzo nel mondo.
Di grande rilievo l’impatto che l’intesa potrebbe avere sul Molise: «Sono anni che l’Adoc Molise – dichiara il presidente regionale Nicola Criscuoli – cerca di sensibilizzare le coscienze della cittadinanza e le politica locale su una problematica così fortemente e drammaticamente presente nel nostro territorio: non dobbiamo dimenticare che è il Molise a registrare la percentuale più alta di gambler rispetto alla popolazione regionale, circa il 13%.
Per rimanere in tema di statistiche, in Italia un giocatore su due è «malato» di gioco d’azzardo. Una vera e propria patologia, un alert sociale che ha anche dei costi riflessi spaventosi. Ottima notizia, pertanto, è l’intesa raggiunta.
Ora, però, è fondamentale far applicare i principi dell’intesa sul territorio regionale».

Un Commento

  1. Giandomenico Cacciapuoti scrive:

    E sarebbe proprio ora!!! E’ uno scempio senza fine. A Campobasso queste maledette sale slot le abbiamo in pieno centro (v. Piazza Pepe): c’è da mettere la testa nella sabbia dalla vergogna.

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