Poco più di 4.500 euro. Tanto ha fruttato a pochi Comuni molisani la lotta all’evasione fiscale in termini di compartecipazione.
Quattro spiccioli, commenta la Uil. Che invita le amministrazioni a darsi una mossa anche perché queste entrate possono essere «restituite ai cittadini in termini di servizi e alleggerimento della tassazione locale».
Nel 2010 è stato stabilito di riconoscere ai Comuni una quota di quanto recuperato dai tributi nazionali mentre per le imposte regionali (addizionale Irpef, Irap e bollo auto) serve una convenzione fra le amministrazioni municipali e la Regione. Almeno fino al 2019 ai Comuni per la loro compartecipazione al contrasto all’evasione spetta un compenso del 100% del recuperato.
Negli ultimi due anni, si legge in un’elaborazione della Uil nazionale, il totale del premio riconosciuto è andato scemando. Quest’anno le somme spettanti ai Comuni per l’anno 2016 ammontano a 13,3 milioni di euro a fronte dei 17 milioni dell’anno precedente, che erano già in calo rispetto al 2014 (dove si è toccato l’apice con 21,2 milioni di euro).
Lo scorso anno sono stati 517 i Comuni (il 6,7% del totale dei Comuni esclusi quelli ubicati in Trentino Alto Adige che hanno una loro legislazione), che hanno partecipato con la loro attività a contrasto all’evasione.
«Il premio per la compartecipazione dei Comuni al contrasto all’evasione fiscale – commenta la segretaria regionale Tecla Boccardo – ha portato in Molise solo pochi spiccioli: 4.572 euro, distribuiti su una manciata di municipi. Meno del 10% si sono attivati su questo fronte: 12 Comuni su 84 in provincia di Campobasso, un solo comune nella provincia pentra (dove sono arrivati 50 €!). In molti altri contesti territoriali non si è fatto di meglio, ma questo certo non ci consola né ci esime da richiamare tutte le amministrazioni comunali molisane a darsi una mossa».
La fotografia del 2016 restituisce l’immagine di «un’amministrazione pubblica locale troppo spesso distratta davanti a questo impegno che, se correttamente applicato, riporterebbe a casa il 100% del montante irregolare accertato. Questi dati, poi, sono assai deludenti se rapportati ai tassi, davvero assai alti, di evasione fiscale e di irregolarità contributiva che sono presenti sul territorio molisano».
In conclusione, per Boccardo i Comuni, proprio in un momento di grande difficoltà per le loro casse, «devono fare molto in chiave anti evasione, non solo perché così si potrebbero recuperare risorse per ampliare i servizi ai cittadini o per abbassare le tasse al livello locale. Una lotta serrata all’evasione fiscale e contributiva, in un periodo contrassegnato da un pesante taglio della spesa pubblica, permette di ristabilire equità e giustizia sociale. Questo, del coinvolgimento, dell’orientamento e del coordinamento dell’azione dei comuni nella lotta all’evasione contributiva, sarebbe un bell’impegno dell’Anci Molise».

Un Commento

  1. Dario Autieri scrive:

    E’ una gravissima piaga per la società, una malattia che la rende iniqua e sperequata. Ai cittadini dico: esigete scontrini e ricevute fiscali e denunciate al 117 quegli esercizi che non li emettono. State pagando anche voi per chi non paga, e questi ultimi usufruiscono, come voi, degli stessi servizi, che però non pagano. Pensateci bene, non pensate solo al “risparmio” del “senza fattura”: in realtà, risparmio non è, primo perché lo state pagando con le vostre buste paga iper-tassate, in secondo luogo perché se dovete appellarvi a qualcuno per un prodotto o un servizio difettoso, non potete farlo, perché non avete nulla in mano!!

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