Le pagine di cronaca negli ultimi anni ci hanno abituato ad un crescente numero di notizie relative a tragici incidenti stradali. L’asfalto scivoloso, una guida distratta, una manovra azzardata propria o di un altro conducente, il maltempo, l’uso di alcol e sostanze stupefacenti, hanno fatto la differenza tra la vita e la morte di molte persone. A pagare a caro prezzo la vita sono soprattutto i giovani.
Solo in Molise lo scorso anno si sono verificati 479 incidenti stradali di cui 330 in provincia di Campobasso, 149 in quella di Isernia. Tali incidenti hanno causato la morte di 17 persone, 12 a Campobasso, 5 a Isernia e il ferimento di 786 persone. Anche in questo ultimo caso è la provincia di Campobasso che fa registrare il numero più alto, 536, 250 a Isernia.
Lo rileva l’Istat. Rispetto al 2015, aumentano sia gli incidenti (+3,9%) che i feriti (+8,9%), con incrementi percentuali molto maggiori di quelli rilevati nell’intero Paese. Il numero di vittime della strada invece diminuisce del 22,7%, molto più della media nazionale.
Sempre secondo l’indagine Istat, nel 2016 il maggior numero di incidenti, 236, 49,3% del totale, si è verificato sulle strade extraurbane provocando 15 morti (88,2% del totale) e 424 feriti (53,9%). Rispetto all’anno precedente gli incidenti diminuiscono del 6,4% in ambito urbano e si dimezzano sulle autostrade, mentre aumentano del 21,6% sulle strade extraurbane. Il tasso di mortalità standardizzato è più alto per nella fascia di età 15-29 anni (10 per 100 mila abitanti) e quella 45-64 anni (8,1 per 100 mila abitanti).
Gli incidenti più gravi avvengono sulle strade extraurbane, 6,4 decessi ogni 100 incidenti. Le strade più pericolose sono: la Statale 6 (Direzione via Casilina), la Tangenziale est di Campobasso, la SS 158 della Valle del Volturno, la SS 650 Fondo Valle del Trigno e la SS 647 Fondo Valle del Biferno.
La maggior parte degli incidenti stradali avviene lungo un rettilineo (44,1%), sia sulle strade urbane (47,2%) che su quelle extraurbane (41,0%). In ambito urbano gli incidenti che si verificano in corrispondenza degli incroci rappresentano il 29,4% del totale, seguono quelli che avvengono nei pressi di una curva (9,4%) e di una intersezione (8,1%). Lungo le strade extraurbane il 27,9% degli incidenti si verifica in curva, il 15,2% in corrispondenza di una intersezione e il 7,8% di un incrocio.
La maggior parte degli incidenti stradali avviene tra due o più veicoli (65,6%) mentre la tipologia di incidente più diffusa è lo scontro frontale-laterale (143 casi, 3 vittime e 263 feriti), seguita dal tamponamento (88 casi e 174 persone ferite). La tipologia più pericolosa è lo scontro frontale (14,7 decessi ogni 100 incidenti), seguono l’urto con ostacolo accidentale (14,3) e la fuoriuscita del veicolo (4,2). Gli incidenti a veicoli isolati risultano più rischiosi, con una media di 5,5 morti ogni 100 incidenti, rispetto a quelli che vedono coinvolti più veicoli (2,5).
Nella tarda primavera e nel periodo estivo la concentrazione degli incidenti è più elevata, in coincidenza con la maggiore mobilità legata a periodi di vacanza. Tra maggio e settembre si contano 226 incidenti (il 47,2% di quelli avvenuti durante l’anno) in cui hanno subìto lesioni 352 persone (44,8%) e 12 sono decedute (70,6%, Figura 5). Oltre il 76% degli incidenti ha luogo tra le 8 e le 20, ma l’indice di mortalità raggiunge i valori più elevati nella fascia oraria tra le 3 e le 4 (40,0 morti ogni 100 incidenti) e tra le 21 e le 22 (15,4), con valori di molto superiori alla media giornaliera (3,5) (Figure 6 e 7). Il venerdì e il sabato notte si concentrano il 55,4% degli incidenti notturni, il 50,0% delle vittime e il 51,7% dei feriti. L’indice di mortalità dei soli incidenti notturni è pari a 9,2 decessi ogni 100 incidenti. Il valore massimo della mortalità è stato raggiunto nella notte del venerdì (20,0) lungo i tratti di strada urbani.

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