I numeri. E poi le dichiarazioni del presidente della Svimez Adriano Giannola, che i numeri dell’economia li sa leggere e interpretare in prospettiva.
Il presidente della Regione Paolo Frattura ha di che essere soddisfatto da ciò che emerge dal Rapporto dell’associazione per lo sviluppo del Mezzogiorno e da quanto argomentato durante la presentazione a Roma. «Per il Molise – queste le parole di Giannola – è un anno favorevole, ha una crescita dell’1,6%, anche l’occupazione aumenta consistentemente, di quasi il 4%. Il tasso di disoccupazione è in leggero calo. È il segno che è una regione che sta reagendo e che sta recuperando il terreno perso negli anni della crisi».
Ha di che sorridere, Frattura, perché le performance analizzate nel dossier sono maturate nel pieno del suo mandato, a valle delle azioni che il governatore e la sua squadra hanno scelto di realizzare. «Ne prendiamo atto con assoluta soddisfazione – commenta infatti Frattura – Ancora una volta, la realtà dei numeri ufficiali dà ragione alle azioni che abbiamo messo in campo per favorire la ripresa occupazionale e produttiva del nostro Molise. I numeri in questione, che demoliscono le fakenews quotidiane di crisi e disastri addebitabili al nostro operato, ci incoraggiano a proseguire consapevoli che il lavoro da fare è ancora tanto».
Qualche dato di dettaglio in più. Il Pil è aumentato dell’1,6% (nel 2014 era a -3). La disoccupazione, al 12,8%, pur restando più elevato sta tornando ai livelli pre crisi: era al 10,1%, nel 2015 al 14,3. Il tasso di occupazione, invece, è al 51,9%, un anno prima di quello analizzato (cioè nel 2015) era sceso al 49,4. Gli occupati in agricoltura sono saliti del 7,7%, delle costruzioni del 6,9, nei servizi del 5 e nel complesso del 4,3%. La cassa integrazione è diminuita del 38,9%. Le esportazioni all’estero, inoltre, sono aumentate del 7,1%
Il Molise, dunque, è in fase di ripresa certificata. «Il nostro ritmo di crescita – fa ancora notare il presidente della Regione -, è superiore alla media del Meridione (+1%) e anche a quella di tutto il centro nord (+0,8). Quanto al dato delle singole regioni meridionali, siamo sul podio: meglio di noi fanno solo Campania (+2,4) e Basilicata (+2,1); alle nostre spalle tutte le altre: Calabria (+0,9), Puglia (+0,7), Sardegna (+0,6), Sicilia (+0,3) e Abruzzo (-0,2)».
Per Frattura «sul fronte del lavoro è certamente rilevante il terreno da recuperare rispetto ai livelli pre-crisi, ma l’inversione di tendenza è tangibile: l’occupazione durante lo scorso anno è cresciuta del 3,8%, il tasso di disoccupazione è sceso dal 14,3 del 2015 al 12,8 del 2016».
«I segnali positivi sono evidentemente numerosi e importanti: possiamo guardare con ottimismo al futuro soprattutto per affrontare con interventi mirati il dato negativo che pure Svimez ha registrato, quello relativo allo spopolamento: tra 50 anni, se non ci sarà una inversione del trend attuale, la popolazione residente scenderà da 312mila a 230mila, avremo 81mila molisani in meno. Una prospettiva che ci preoccupa molto – conclude Paolo Frattura -, ma che con le giuste politiche potremo provare a contenere».

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