Il comune alto molisano ci riprova pubblicando un nuovo bando di selezione per l’individuazione di un soggetto attuatore per la coprogettazione, organizzazione e gestione di un progetto di accoglienza per migranti, inserito nel sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati (Sprar) gestito dal Servizio centrale del Ministero dell’Interno. Il primo bando è stato annullato l’anno scorso per problematiche rilevate in merito agli alloggi realizzati con il programma di riqualificazione urbana e selezionati dal Comune per destinarli all’accoglienza dei migranti.
«Nel primo bando avevamo individuato tre appartamenti nuovi – spiega sindaco Enrico Borrelli – realizzati nell’ambito del programma di riqualificazione urbana per alloggi a canone sostenibile, attivato con decreto ministeriale del 26 marzo 2008, da destinare al progetto di accoglienza, avendo esaurito la graduatoria per l’assegnazione di alloggi Iacp. In seguito a questo – precisa il primo cittadino – è arrivata una segnalazione di irregolarità del bando perché, secondo quando stabilito, è compito della cooperativa in veste di ente attuatore del progetto, selezionare gli alloggi che devono rispondere ai requisiti stabiliti dalla legge. Non posso negare che l’accaduto ci è parso un fatto piuttosto strano, da parte nostra ci è sembrata una forma di agevolazione. È stato grazie all’interessamento da parte del prefetto di Isernia che ha posto il quesito sulla condizione abitativa al Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, dandoci la possibilità di avere un chiarimento e spiegando che “le categorie di associazioni o altre istituzioni che svolgono funzioni sociali non raffigurano la fattispecie dell’utenza ammessa a fare richiesta dell’alloggio a canone sostenibile previsto dal citato decreto”».
Intanto il nuovo bando è stato inviato alla Centrale unica di Committenza che stabilirà i tempi e le condizioni.
«Salvo ulteriori imprevisti – conclude Borrelli – dal prossimo luglio si potrebbe partire con il progetto Sprar, accogliendo nel nostro paese dieci migranti, secondo quanto previsto dalla legge. Un numero ridotto, che ci permette di rispondere in maniera adeguata all’appello mosso dalle istituzioni».

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