Dal settore metalmeccanico, all’edilizia. Passando per il lattiero-caseario, la filiera avicola e il bieticolo-sacccarifero: l’ex assessore Michele Petraroia, alla vigilia delle elezioni per il rinnovo del Parlamento, lancia l’allarme, partendo da un indiscrezione – riferisce – «pubblicata sul Financial Time: l’addio al diesel dal 2022 da parte del gruppo Fiat-Fca». La notizia, ancora Petraroia – «gela il Molise più dell’eccezionale ondata di maltempo che ha paralizzato l’Italia in queste ore. L’auspicio è che arrivi la secca smentita dell’amministratore delegato Marchionne e che la notizia non trovi conferma nemmeno in occasione della presentazione del prossimo Piano industriale. Come sanno i dipendenti dello stabilimento di Termoli – spiega Petraroia -, l’eventuale abbandono del diesel arrecherebbe un duro colpo alle prospettive produttive e occupazionali negli impianti Fiat-Fca del basso Molise, pregiudicando il futuro dell’unico vero polo industriale regionale».
Poi, una panoramica sugli altri settori: «Il Molise – continua – è già alle prese con il rispetto degli impegni del gruppo Amadori per la stipula del contratto di sviluppo, che traccerebbe i tempi del rilancio del settore avicolo, nel mentre non sono chiari i tempi di investimento delle imprese che hanno partecipato al bando Invitalia per l’area di crisi industriale complessa. Dismesso il comparto bieticolo-saccarifero e ridotta all’irrilevanza economica la filiera tessile, con l’edilizia che ha perso 5mila addetti su 10mila dal 2008 al 2017, il Molise ha il dovere di difendere le proprie attività produttive adoperandosi con politiche industriali finalizzate a migliorare la competitività delle nostre imprese sui mercati».
Sarebbe «auspicabile dopo il 4 marzo porre attenzione anche sul comparto lattiero-caseario intervenendo a supporto di aziende coinvolte, loro malgrado, in vicende giudiziarie che rischiano di pregiudicare decenni di sacrifici, investimenti e lavoro. Pur rispettando l’autonomia della magistratura, le istituzioni locali hanno il dovere di verificare la possibilità di preservare attività, produzioni e posti di lavoro».
«Pur consapevole – conclude Petraroia – che in questi ultimi giorni di campagna elettorale la propaganda sostituirà la comunicazione istituzionale offrendo poco spazio ai temi che toccano il futuro di migliaia di persone, è opportuno seguire insieme l’evoluzione di queste vicende per non farsi trovare impreparati nel caso ci sia bisogno di muovere qualche passo nei confronti del futuro governo».

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