Potrebbero esserci clamorose novità sulla ripartizione dei seggi in consiglio regionale dopo il parere della commissione elettorale. I giudici della corte d’Appello stanno verificando tutto il carteggio relativo ai voti di ogni singola lista e, nonostante sia escluso il ribaltone dell’esito finale, non è detto che i Cinque stelle non riescano a ‘soffiare’ un posto a quelli che, per il momento e in via ufficiosa, sono stati assegnati al Pd. Il problema risiede tutto nella mancata coincidenza tra i voti ottenuti da Andrea Greco e quelli della sua lista collegata. Secondo esperti della materia la legge elettorale parla chiaro e, considerando che al candidato presidente era collegato un solo raggruppamento, ovvero il Movimento cinque stelle, i voti dovrebbero combaciare perfettamente. Cosa che invece non è. A farsi portavoce della richiesta di verifiche approfondite è stato in queste ore Oreste Scurti. L’avvocato isernino candidato con i pentastellati, campione di preferenze nella sua città (ben 900), sta pensando ad azioni legali con l’obiettivo di ottenere maggiori certezze rispetto all’esito finale delle elezioni.
«Sarà chiesto un riconteggio per verificare se i voti assegnati al candidato presidente Toma siano realmente superiori a quelli del candidato Greco – ha spiegato Oreste Scurti – e con un’azione giurisdizionale eventuale verificheremo il risultato».
Se qualcuno quindi paventa l’ingresso in consiglio anche della settima eletta dei Cinque stelle, in via ufficiosa, Marialuisa Angelone e quindi l’esclusione di uno dei due del Pd, Micaela Fanelli, sempre nelle ultime ore, ha precisato di aver proceduto alle verifiche del caso, tramite i legali del Pd. Sulla base degli accertamenti svolti dagli avvocati incaricati dai dem sembra che i due seggi assegnati al Partito democratico non siano in dubbio.
VC

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