Dall’ufficio stampa di Forza Nuova Molise sostengono di aver agito «in linea con l’azione nazionale disposta dal Sinlai ed eseguita in gran parte delle regioni italiane». La “rivendicazione” su Facebook per attribuirsi la paternità dell’azione «anche a Campobasso» di alcuni attivisti del «Sindacato Nazionale dei Lavoratori Italiani e di Forza Nuova» che hanno «affisso uno striscione all’ingresso della sede della Cgil di via Mosca» nel capoluogo di regione.
Scopo dell’azione, ancora da Forza Nuova, «quello di denunciare l’emorragia occupazionale che investe la regione, caratterizzata dal tasso di disoccupazione più alto d’Italia e dal conseguente spopolamento progressivo».
Nella “rivendicazione” anche le ragioni del gesto dimostrativo: «Il Sinlai, l’unico sindacato davvero al fianco dei lavoratori italiani, con questa affissione ha voluto chiaramente far capire ai sindacati confederali che siamo pronti a dare battaglia per contrastare le morti sul lavoro e la distruzione dell’economia nazionale, di cui Cgil Cisl e Uil sono i primi complici».
La Confederazione italiana generale del lavoro, oltre ad aver informato la Digos dell’accaduto, considera «gravissimo questo gesto nei confronti della nostra organizzazione sindacale da sempre impegnata per il lavoro e a difesa della democrazia. Questi gesti confermano che la strategia dello scontro e dell’aumento di tensione è l’unico strumento che si conosca per sopperire alla totale assenza di proposte. Attaccare il sindacato e le sue sedi – affermano dalla Cgil – è l’unica risposta. Come sempre, nella triste storia del fascismo, l’obiettivo sono i lavoratori e le loro organizzazioni.
In un comunicato stampa a firma “ufficio stampa Forza Nuova Molise”, oltre all’attacco rivolto a tutte le sigle sindacali Cgil, Cisl, Uil, viene riportato il titolo dello striscione “Più lavoro meno chiacchiere a cui è stato aggiunto. CGIL Boia”. Senza dare troppa visibilità a soggetti abituati ad agire nel buio della notte, rispondiamo che sbagliano indirizzo quando sollecitano la Cgil sul tema lavoro, denunciando una emorragia di occupazione che investe la regione, un tasso di disoccupazione alto e spopolamento progressivo. Sembra quasi che adesso qualcuno si sia accorto della difficile situazione nazionale e regionale. Lo stile non cambia, negli anni Venti, le camere del lavoro, le organizzazioni dei lavoratori venivano assaltate non per difendere i lavoratori e i loro diritti, bensì per difendere gli interessi dei poteri forti. Sembra che poco sia cambiato nello spirito e questo i lavoratori e i cittadini molisani lo sanno bene».
L’impegno della Cgil Molise «continuerà nella sua azione quotidiana a difesa dei più deboli e come presidio di democrazia».
Infine, l’appello a «tutte le autorità democratiche e alle organizzazioni civili: sarebbe utile una forte e netta reazione in risposta a questi piccoli ma significati segnali di intolleranza e rigurgiti di stampo fascista».
In serata la nota di solidarietà della Uil: «Cgil Cisl e Uil continueranno nello loro azione sindacale e non si lasceranno intimidire da questa vera e propria campagna di aggressione verbale nei confronti del ruolo libero ed autonomo del sindacato confederale e respingono ogni tentativo di mettere in discussione i valori costituzionali di democrazia, libertà e tolleranza».

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