Sono padri di famiglia, ma anche giovani, pensionati e donne le persone che dedicano buona parte della loro giornata – e della loro vita – al gioco d’azzardo nei bar e nelle sale slot.
Le chiamano “macchinette infernali” perché la dipendenza che creano è tale da spegnere il lume della ragione e del buon senso.
Tanti anche i molisani caduti nella rete della dipendenza. Secondo i dati Ams (Agenzia delle Dogane e dei Monopoli), infatti, nel 2016, in provincia di Campobasso, sono stati giocati ben 365 milioni euro (3850 euro per famiglia, 1625 pro capite).
Uno dei comuni maggiormente colpiti dalla gioco patologico, in particolare da quella relativa alle slot machine, è San Giuliano del Sannio.
È lo stesso sindaco, Angelo Codagnone, a sollevare la questione e a lanciare l’allarme. In una nota infatti il primo cittadino scrive: «Sono venuto a conoscenza, tramite banche dati reperite in rete, che nel 2016, per il gioco delle slot machine, sono stati spesi 671mila euro nel comune di San Giuliano del Sannio. Coloro che hanno contribuito a questa spesa, si devono ritenere moralmente indegni di essere figli, padri e nonni.
L’ente comunale, per fronteggiare questa piaga sociale, adotterà i provvedimenti opportuni, compresa l’adozione di un regolamento di contrasto alle ludopatie».

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