Ora è ufficiale: don Agostino Lauriola sarà giudicato per il furto dell’oro della Madonna di Vallisbona avvenuto nel santuario di Roccasicura. Ieri mattina il giudice per l’udienza preliminare del tribunale di Isernia, Arlen Picano, ha accettato la richiesta di rito abbreviato avanzata dal legale del sacerdote e ha fissato la data del processo al 6 dicembre. In quella data verrà celebrata la discussione, sempre a porte chiuse, ma verrà anche emanata la sentenza. Il rito speciale scelto dalla difesa non è condizionato al deposito di alcuna prova, questo significa che il gup deciderà esclusivamente in base agli elementi raccolti finora e l’imputato, in caso di condanna, beneficerà dello sconto di un terzo della pena. Tutto congelato per gli altri tre indagati. I presunti complici dell’ex parroco di Roccasicura si presenteranno in tribunale sempre il 6 dicembre e nell’occasione si deciderà l’eventuale rinvio a giudizio. Non è tutto. Il gup ha dato l’ok alla costituzione del Comune di Roccasicura in qualità di parte civile. Una conquista questa per il sindaco e avvocato Fabio Milano, il quale nei giorni scorsi si era appellato al vescovo per poter visionare gli atti e mettere a punto la sua richiesta, senza tuttavia ottenere alcun risultato. Anche la Curia sarà parte civile. L’avvocato Nicandro Vizoco ha formalizzato l’istanza come era stato annunciato nella precedente udienza.
La giudice, dopo tre quarti d’ora di camera di consiglio, ha ritenuto fondate le motivazioni addotte da Fabio Milano e, alla presenza della pubblica accusa, affidata al pm Alessandro Iannitti, dei legali della difesa e della diocesi, ha accolto la richiesta.
«Come ho detto in Aula – ha riferito il sindaco a Primo Piano Molise – il Comune, tra i propri scopi sociali, vuole preservare il patrimonio storico e delle tradizioni. La festa della Madonna di Vallisbona esiste da 400 anni e dopo quanto accaduto nel 2016 abbiamo riscontrato un calo di partecipazione. C’è quindi sia un danno patrimoniale, sia d’immagine. Il furto ha leso il nostro patrimonio culturale e c’era bisogno di un atto formale che servisse a ridarci prestigio e credibilità. La costituzione di parte civile in questo processo è una grande soddisfazione per la gente di Roccasicura che in tal modo è riconosciuta come vittima»

VC

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