Pulci, zecche, zanzare, colpi di calore. L’estate non è proprio una ‘passeggiata’ per i nostri amici a quattro zampe. Per difenderli nella maniera più opportuna spesso non basta semplicemente aprire gli occhi, ma è importante anche farli controllare e battere sul tempo i loro subdoli nemici.
A spiegarci pericoli, sintomi e soluzioni ai problemi che riguardano i nostri fedeli compagni è il dottor Alfredo Lastoria, veterinario presso l’ambulatorio della dottoressa Vittoria Maio in via Sicilia a Campobasso.
«Anche per i nostri ‘pazienti’ la prima cura è la prevenzione – spiega l’esperto a Primo Piano Molise -. Come tutti sanno, per evitare le punture di pulci, zecche e zanzare esistono sul mercato due tipi di prodotto che fungono da scudo per i nostri amici, cioè il collare antiparassitario e le fialette. Non vanno mai usati insieme perché un eccesso di prodotto rischia di intossicare il loro organismo.
Mentre il collare ha una durata di 6-8 mesi in base alla marca, la fialetta deve essere applicata ogni 25-28 giorni.
L’effetto è pressoché identico, hanno la stessa funzione e la medesima valenza. L’unica differenza nella scelta del prodotto la fa il padrone. Se si tratta di una persona puntuale e meticolosa può tranquillamente utilizzare le fialette, se invece tende a scordarsi date e scadenze è preferibile che scelga il collare.
Negli ultimi tempi inoltre notiamo che si sta diffondendo una nuova patologia sul territorio, ossia la strongilosi polmonare causata dal parassita angiostrongylus vasorum.
Si tratta di vermi che i cani ingeriscono mangiando lumache o fili d’erba sui quali sono deposte le uova.
È una patologia un po’ subdola poiché non presenta dei sintomi evidenti. Si tratta perlopiù di problemi polmonari con sovraccarico cardiaco. Il cane dunque si presenta abbattuto, si affatica facilmente e tollera poco l’esercizio fisico.
Solo facendo dei test specifici (ematici o delle feci) se ne viene a conoscenza.
Fortunatamente questo tipo di patologia può essere prevenuta e trattata facilmente attraverso la somministrazione di farmaci specifici.
Per quanto riguarda invece il pericolo numero uno per i nostri fedeli amici, la leishmaniosi, non tutti i tipi di fialette e collari prevedono la repellenza dei flebotomi e delle zanzare. È dunque fondamentale chiedere al momento dell’acquisto in farmacia o nei pet-shop, di chiarire se, nel periodo che va da marzo a novembre, quel tipo di prodotto sia efficace per questo tipo di problema».
Un altro grave pericolo per i nostri amici a quattro zampe riguarda un fenomeno che purtroppo si sta diffondendo a macchia d’olio soprattutto a Campobasso, ossia l’avvelenamento.
«Esistono diversi tipi di elementi tossici che vengono appositamente inseriti negli alimenti dai malintenzionati ma non è escluso che il cane si avveleni per cause differenti, ad esempio ingerendo un topo che a sua volta ha assimilato un certo tipo di veleno.
La cosa fondamentale è riconoscere il prima possibile i sintomi che, in base al veleno ingerito, possono essere differenti tra loro.
Ad esempio con i rodenticidi i sintomi sono piuttosto blandi e difficilmente il proprietario se ne accorge.
Si parte dalla mancanza di forze dell’animale con conseguente pallore delle mucose che va dal rosa al rosa chiaro fino al bianco porcellana, poiché questo tipo di prodotto provoca l’emolisi ossia la rottura dei globuli rossi.
È dunque fondamentale portare il proprio animale immediatamente dal veterinario anche se si nota un lieve sintomo perché nel migliore dei casi non si tratterà di niente ma nel peggiore lo specialista potrà intervenire subito e avviare cure e terapie.
Altri tipi di veleno sono pesticidi, lumachicidi e nel peggiore dei casi l’antigelo. In questo caso i sintomi sono chiari: tremori, scialorrea (bava abbondante), vomito, incoordinazione e abbattimento.
In questi casi bisogna provocare subito il vomito facendo ingerire al cane una o due tazzine da caffè contenente acqua ossigenata e poi correre dal veterinario.
Una cosa importante è non far bere il latte in caso di avvelenamento. Si tratta di una leggenda metropolitana che piuttosto peggiora la situazione. Infatti alcuni elementi tossici essendo liposolubili ne aumenterebbero l’assorbimento.
Occhio infine ai colpi di calore. Possono capitare sia in auto sia per strada. I sintomi sono la tachipnea cioè un respiro veloce, perdita di equilibrio, mucose congeste e ipertermia corporea. Come primo soccorso bisogna immediatamente raffreddarli bagnandoli con acqua e tenerli al riparo in un luogo fresco. Se non migliora portarli direttamente dal veterinario. In questo caso per evitare questo problema il consiglio è di farli idratare e non portarli a spasso nelle ore più calde della giornata».
SL

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