«Se la Lega vuole abbandonare la stagione della campagna elettorale permanente e aiutare concretamente l’emittenza privata, i giornali e i siti, tagli le prebende degli eletti, come fa il M5S, e destini i fondi al sistema dell’informazione locale; si adoperi per sbloccare i fondi della legge 448 e per varare una nuova legge a sostegno dell’editoria».
Così Giuseppe Di Pietro, presidente di Assostampa, replica alla Lega provinciale di Campobasso che in una nota – definita da Di Pietro «non firmata e con evidenti ‘orrori’ di sintassi» – ha confermato le accuse alla Tgr del Molise e tirato in ballo anche il sindacato dei giornalisti che si era schierato con la redazione nella querelle relativa al mancato inserimento delle dichiarazioni della capogruppo del Carroccio (e segretaria provinciale) Aida Romagnuolo in un servizio sulla chiusura dei punti di primo intervento.
«Al contrario di quanto sostiene il partito provinciale, gli stipendi dei giornalisti, peraltro frutto di un contratto nazionale, non sono lauti. Fuori dalla norma sono, invece, le indennità autodeterminate (tra le più alte d’Italia) dei loro rappresentanti alla Regione», la risposta di Assostampa alle critiche della Lega sugli stipendi dei giornalisti Rai.
Quanto alle accuse rivolte al sindacato, Di Pietro rivendica: «Noi dirigenti dell’Assostampa del Molise lavoriamo quotidianamente e gratuitamente (dopo essere stati democraticamente eletti, e non nominati come avviene negli organismi della Lega), utilizzando ferie personali. Volontariato, ma non solo. Per anni abbiamo rinunciato ai rimborsi spese (e anche ora ne riceviamo solo una parte), ovvero decine e decine di migliaia di euro utilizzati per offrire servizi efficienti e acquistare la sede.
Di questi e di altri temi sarò felice di discutere con l’anonimo firmatario nell’ambito di un confronto pubblico, al quale mi auguro non vorrà sottrarsi».

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