Riduzione dei tempi di attesa e cancellazione del super ticket che rischia di essere un serio deterrente per la prevenzione. Due criticità che minacciano le cure sacrosante dei molisani a cui la Cgil intende porre rimedio con una petizione popolare che verrà lanciata nei prossimi giorni. La sanità pubblica in Molise è sempre più in difficoltà. La Cgil e la Fp Cgil chiedono al Governo regionale di attuare le dichiarazioni e le iniziative propagandate in campagna elettorale sulla sanità.
«In un contesto economico sociale fortemente compromesso – scrive il sindacato – dove il lavoro manca e i diritti essenziali sono a rischio, come ad esempio il diritto alla salute e alle cure, non bastano semplici dichiarazioni di intenti su come rendere esigibili i diritti costituzionali ma va sostenuto con forza il rilancio di assistenza garantita attraverso una sanità pubblica e di qualità».
La Cgil e la Fp Cgil hanno più volte ribadito la necessità di un’inversione di marcia delle politiche sanitarie, denunciando quanto contenuto nel piano di riorganizzazione sanitario poiché avrebbe minato la capacità di rispondere celermente ed efficacemente.
«A nulla sono serviti gli appelli e le manifestazioni – prosegue il sindacati -, tanto che gli effetti della riorganizzazione basata solo sulla riduzione dei costi, hanno portato ad un costante e continuo depauperamento di strutture un tempo funzionali e ben attrezzate. La triste e nota vicenda dell’ultimo episodio del decesso avvenuto nei giorni scorsi a Larino nel quale è stato coinvolto un 47enne, conferma l’urgenza di rivedere tutte le decisioni assunte che hanno smantellato i servizi senza dare l’alternativa in termini di risposta sanitaria adeguata. I cittadini sono costretti a subire disservizi derivanti da anni di cattiva organizzazione del sistema sanitario regionale e a pagare Ticket esorbitanti e addizionali Irpef costantemente aumentati rispetto alla fornitura di servizi evanescenti, nonostante gli sforzi e lo spirito di abnegazione dei medici e dei lavoratori dell’intero sistema, costretti ad operare in condizioni di perenne emergenza e precarietà».
Chiedono, inoltre, cosa intende la Regione per sanità pubblica e di qualità e come interverrà sullo squilibrio che si è creato con la sanità privata.
«Nei mesi scorsi abbiamo anche ribadito la necessità – continuano – di chiarire il ruolo dell’Università del Molise all’interno del servizio sanitario regionale, ritenendo che il Dipartimento Medico dell’Unimol, ad oltre un decennio dalla sua nascita, avrebbe potuto essere un punto di riferimento non solo per la strutturazione di assistenza specialistica qualificata, ma anche per la valorizzazione della ricerca pubblica e di qualità. Senza entrare nel merito giuridico della vicenda, ci appare grave e preoccupante il ricorso alla magistratura, da parte di potentati economici locali, finalizzato a colpire proprio i protocolli di intesa stipulati con la Regione che potrebbero aprire le porte ad un nuovo orizzonte per il futuro della Sanità Pubblica Regionale. Un intervento a gamba tesa di cui ci sfugge il senso!».
Da qui l’iniziativa popolare che sarà lanciata nei prossimi giorni per eliminare il Super Ticket e ridurre i tempi di attesa, e una proposta di strutturazione organizzata nel tempo di un servizio sanitario regionale che sia rispondente alle esigenze anche orografiche del nostro territorio e dei suoi cittadini.
«Il sistema pubblico sanitario è al collasso – concludono – e non può sopportare altri tagli e disinvestimenti, è tempo invece di scommettere sulle risorse umane, a partire dal superamento del precariato, valorizzando tutte le figure sanitarie che stanno facendo l’impossibile per garantire ai cittadini l’accesso ai servizi e l’esigibilità stessa del diritto alla salute. Il Molise, per esistere, non può più attendere e non può sostenere il peso di una sciagurata proposta politica regionale che va avanti ormai da troppi anni».

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