Il presidente Donato Toma si augura che non ci sarà un contenzioso. Ma è verosimile la battaglia legale ci sarà e sarà lunga.
L’annullamento in autotutela della delibera con cui la ex giunta Frattura designò i componenti del Cda di Finmolise, ricostituendolo dopo le dimissioni di due membri su tre ma a pochi giorni dal voto del 22 aprile, è l’esito di una procedura avviata da qualche settimana e di cui la presidente della finanziaria Filomena Iapalucci, il consigliere delegato Paolo Verì e il consigliere Giovanni Vena sono stati messi a conoscenza da Palazzo Vitale con una nota indirizzata al vertice.
Da giorni, quindi, era già trapelata l’intenzione di resistere e tutelare i propri diritti nelle sedi opportune. Dalla loro, i componenti del board scelti dal centrosinistra hanno numeri e performance positivi. Dalla sua, il governatore Toma ha un parere dell’Avvocatura distrettuale dello Stato che sostiene che quella delibera non era un atto necessario e urgente.
Ma al di là dello scenario di merito, c’è una valutazione politica che prescinde dalle capacità dei singoli interessati. Finmolise è l’unico ente del Sistema Molise non soggetto a spoil system. Il governatore di centrodestra, quindi, dovrebbe coabitare per tre anni con un Cda scelto dal centrosinistra. E la Spa è considerata da ogni esecutivo, non a torto, il braccio operativo nell’attuazione delle politiche del credito e dello sviluppo.
Quali sono, presidente Toma, i prossimi passaggi?
«La notifica a Finmolise di questa delibera. Dopo di che dovremo andare a selezionare gli idonei per assumere quegli incarichi».
Si aspetta un contenzioso?
«Mi auguro che non ci sia, anche perché ritengo che ci sia una questione politica aperta su questa vicenda che noi andremo a chiudere con l’annullamento».
L’ha vissuta come un’invasione di campo da parte della passata amministrazione?
«Se dovesse passare questo principio, ogni amministrazione allo scadere farà le proprie nomine impedendo a quella successiva di dare un indirizzo politico. Se vi sembra corretto questo atteggiamento, vuol dire che ci stiamo sbagliando…».

r.i.

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