«I disagi per la popolazione indubbiamente ci sono stati, ma devo dire che la macchina dell’emergenza ha risposto in maniera egregia e sono state poste in essere tutte le misure necessarie a gestire il rischio sismico. Del resto, la situazione di emergenza si prepara in tempo di normalità. Siamo riusciti, nei primi cento giorni di governo regionale, a mettere in piedi una squadra che, al suo esordio, si è dimostrata all’altezza della situazione. Mi corre l’obbligo di ringraziare tutta la Struttura regionale, l’architetto Giarrusso, l’ingegnere Pillarella, l’architetto Pitassi, gli uomini e le donne del Servizio regionale di Protezione civile, così come le associazioni di volontariato che si sono dimostrate essenziali per le operazioni che fin qui abbiamo portato a termine. Un particolare ringraziamento alla Prefettura di Campobasso, al corpo dei Vigili del fuoco, all’Arma dei Carabinieri e a tutte le forze dell’ordine per il prezioso contributo che hanno offerto e continuano ad offrire».
Queste le parole del presidente della Regione Donato Toma che valuta e descrive le fasi successive al terremoto delle 20.19 con magnitudo 5.2 del 16 agosto.
«La Sala operativa del Servizio regionale di Protezione civile – spiega il governatore – si è messa subito in contatto con i sindaci e le strutture locali del Sistema integrato di Protezione civile. Dalle prime verifiche, l’evento, con epicentro localizzato tra i comuni di Montecilfone, Guglionesi e Palata, nettamente avvertito dalla popolazione, non ha prodotto danni a persone. Proseguono, invece, le operazioni di valutazione dei danni al patrimonio abitativo pubblico e privato, come pure il monitoraggio del viadotto del Liscione, che è stato chiuso, al momento, a scopo precauzionale».
I sindaci dei comuni prossimi all’epicentro – prosegue Toma – sono stati sollecitati a porre in atto le misure volte alla gestione del rischio sismico, con particolare riferimento alla necessaria assistenza alla popolazione, a procedere prontamente con le verifiche di agibilità e a provvedere all’attivazione dei Centri Operativi Comunali (Coc). La loro risposta, mi preme sottolinearlo, è stata encomiabile. Il Servizio regionale di Protezione civile, attraverso la Colonna mobile, ha provveduto alla consegna di tende e brandine per fornire assistenza alla popolazione.
Certo – conclude – la zona interessata era segnalata per rischio idrogeologico, ma non per quello sismico. Quello che è accaduto negli ultimi due giorni, secondo quanto riferito dagli esperti, ci porta a riconsiderare in quell’area la soglia di pericolosità sismica».

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