La Bifernina resta chiusa. Almeno fino a venerdì, dicono fonti ufficiose. Dalla Prefettura ieri sera la comunicazione: per la definitiva conclusione delle indagini in corso, gli addetti ai lavori hanno ipotizzato all’incirca una settimana.
Novità e dettagli potrebbero emergere dalla riunione del tavolo stamattina con il capo dipartimento della Protezione civile Borrelli. Proprio Borrelli ieri ha commentato così a Teleregione il protrarsi della chiusura del tratto che comprende i viadotti sul Liscione: «Se dovesse rimanere chiuso ci sarà comunque una viabilità alternativa da porre in essere».
Già, l’alternativa. Sempre di più in queste ore emerge l’inadeguatezza della soluzione provvisoria approntata: da Termoli a Casacalenda lungo la 87 Sannitica per poi riconnettersi alla statale 647 e viceversa. Con il ritorno, fra una settimana al massimo dieci giorni, del traffico ‘ordinario’ perché riprenderanno tutte le attività lavorative e quelle scolastiche è difficile pensare che possa essere deviato a lungo su arterie così inadeguate. Senza un minimo di segnaletica, né preventiva rispetto alla deviazione stessa (per cui si arriva al bivio di Casacalenda e si comprende di doversi arrampicare per una bretella in condizioni disastrose) né rispetto agli smottamenti e agli avvallamenti che la sede stradale presenta fino a Larino e oltre. Di fatto, pur se il divieto di transito riguarda 15 chilometri, il Molise è diviso in due. La Bifernina è la scelta principale, nonostante tutto la più agevole e veloce da percorrere, per raggiungere la costa (e dalla costa l’entroterra).
Chiusa al traffico in via precauzionale dalla notte del 17 agosto (tra il chilometro 47,600 e il chilometro 63,400, a seguito delle scosse di terremoto che hanno colpito il Molise), lungo la Fondovalle del Biferno proseguono le verifiche e gli approfondimenti, fa sapere l’Anas.
L’azienda sta eseguendo rilievi di dettaglio con strumentazione specialistica ed ispezioni visive, in particolare sui viadotti, mediante l’utilizzo di una piattaforma ‘by-bridge’. Lungo i circa 15 chilometri di statale interrotta al transito, precisa l’Anas, ci sono nove opere d’arte (tra le quali i viadotti Molise I e II, situati in corrispondenza della diga del Liscione), per un totale di 296 campate da ponte.
Numerosi i manufatti, serve più tempo per completare le ispezioni. «Allo stato attuale non sono state rilevate particolari criticità», dichiara l’Anas. Che però aggiunge che al termine delle verifiche valuterà, di concerto con il territorio, «valuterà la piena riapertura della tratta stradale oppure con eventuali limitazioni per la circolazione».
Potenziati, intanto, i servizi di vigilanza e controllo delle forze dell’ordine dove il traffico è deviato.
Anche la diga è costantemente monitorata da Molise Acque per mantenere in sicurezza i livelli idrici (per precauzione il livello è tenuto sotto i 118 metri), soddisfacendo, però al tempo stesso bisogni di approvvigionamento della popolazione.

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