Il 6 settembre in via Molise a Roma il punto sulla ripartenza della filiera avicola molisana.
È fissato per quel giorno, nel primo pomeriggio, l’incontro al ministero dello Sviluppo guidato da Luigi Di Maio con il gruppo Amadori, la Regione, i sindacati e la Gam. Sul tavolo dell’unità di crisi c’è di sicuro l’aggiornamento sui lavori di ristrutturazione all’incubatoio, che dovrebbe riaprire tra fine 2018 e inizio 2019, e sullo stato di avanzamento del piano di intervento per il macello, asset produttivo della ex Arena destinato a ricollocare il numero più consistente di lavoratori in base all’accordo siglato al Mise a fine febbraio 2016.
In totale circa 160 le riassunzioni previste a regime. Si dovrebbe partire con l’incubatoio, appunto: una trentina di unità (che poi raddoppierebbero in ragione dei livelli produttivi) in base all’intesa sottoscritta a Roma. Al macello, i cui tempi di riavvio sono più lunghi e legati al cofinanziamento attraverso il contratto di sviluppo, invece Amadori conta di utilizzare 100 unità. La maggior parte con contratti a termine o di avventiziato, ma sul punto l’azienda è stata irremovibile (è questo il tipo di contratto utilizzato anche negli altri stabilimenti di Amadori) e d’altro canto i sindacati non hanno alzato le barricate.
Il rilancio di uno dei settori che negli anni ’90 e 2000 sono stati trainanti è un progetto che ormai risale a quattro, cinque anni fa. Numerosi i tentativi fino alla vendita dei beni – incubatoio, macello e allevamenti – ad Agricola Vicentina (società del gruppo romagnolo) e poi alla firma dell’accordo.
Nel frattempo i circa 270 ex operai e impiegati della Gam sono in cassa integrazione straordinaria. Il periodo di copertura scade il 4 novembre, è possibile la proroga di un altro anno (in relazione alle risorse nazionali già stanziate), ma la Regione deve trovare i fondi per la quota di Tfr (spesa che la Gam non può sostenere essendo in concordato) e per la proroga del contratto di fitto con Solagrital (cooperativa liquidata che aveva in carico i dipendenti).
Anche di questo molto probabilmente si discuterà a Roma il 6 settembre. Un primo confronto sul tema si è svolto a luglio a Palazzo Vitale e il governatore Donato Toma ha aggiornato i lavori proprio a settembre.
«Naturalmente è importante per noi il sostengo al reddito mentre la nuova proprietà va avanti nell’investimento che ha assicurato – commenta Giancarlo D’Ilio (rsu Cisl) – ma l’obiettivo principale rimane il lavoro, il ritorno all’occupazione. Aspettiamo ormai da tempo e non facciamo una vita comoda. Rispetto ad altri che hanno perso il lavoro e non hanno ammortizzatori noi, certo, siamo fortunati. E anzi colgo l’occasione per sottolineare, ringraziando i dirigenti e gli impiegati dell’Inps, che prima di Ferragosto l’istituto ha messo in pagamento la mensilità di cassa integrazione e anche i rimborsi del 730, facendoci trascorrere di sicuro qualche giorno di maggiore serenità. Ripeto, però, saremo sereni davvero quando potremo tornare a sentirci utili, produttivi per la nostra terra. A questo proposito, credo che nella riunione del 6 settembre, sia fondamentale fare il punto anche sul reimpiego degli esuberi, sulla necessità – conclude D’Ilio – di fare un piano per mettere in sicurezza tutti gli ex dipendenti Gam».
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