Zes con la Puglia, Toma non torna indietro. Il presidente della Regione, anzi, ribadisce e spiega meglio le ragioni che lo hanno portato a chiedere l’adesione alla Zes “Adriatica” in corso di istituzione.
Il Molise ‘contribuirà’ con 516 ettari di area portuale e retroportuale in cui attivare agevolazioni economiche, fiscali e amministrative per le imprese. Dopo il primo vertice a Bari fra i dirigenti delle due Regioni, la scorsa settimana c’è stato anche un vertice al ministero per il Sud nel corso del quale sono stati chiariti molti aspetti tecnici in termini di definizione delle aree, tipologie degli incentivi, procedure amministrative più rapide per arrivare al decreto del presidente del Consiglio dei ministri finalizzato al riconoscimento e all’attivazione operativa dello strumento. Approvato il metodo di lavoro, ora si punta a giungere in tempi ragionevoli alla fase conclusiva, evitando ritardi e criticità in corsa.
Alle parti sociali fin qui ‘spettatrici’ – come rimarcato da Confindustria -Toma risponde assicurando che si apre ora la finestra politica, territoriale, sociale ed economica. Attiverà, cioè, il confronto a breve per poi chiudere il percorso.
«Zes come mezzo per attrarre investimenti, ridurre le burocrazie, accompagnare gli insediamenti, attivare ricchezze e lavoro, a cominciare dal porto di Termoli», sostiene il presidente Toma annunciando «incontri con partenariati e rappresentanze territoriali ed economiche per la definizione della strategia, delle aree e delle tipologie».
Per il governatore del Molise, «è fondamentale stabilire un percorso di condivisione delle strategie che dovranno essere rispettose delle peculiarità e dell’indipendenza degli imprenditori locali e lavorare alla chiusura di pacchetti di opportunità in modo coordinato con gli altri strumenti, che in questi mesi sono stati aperti, in modo da provare ad ottimizzare i risultati».
Sulla scelta che ha portato la Regione Molise a chiedere di entrare nella Zes “Adriatica” pugliese anziché di quella abruzzese, Toma ribadisce che «con la Regione Puglia abbiamo, tra l’altro, un rapporto che si è consolidato negli anni per via dei numerosi progetti di cooperazione territoriale europea che ci vedono partecipare congiuntamente, tredici operativi e sette in corso di sottoscrizione, a fronte di un impegno economico di oltre 10 milioni di euro».
«Va anche considerata – rileva Toma – una naturale contiguità tra le due regioni non solo in termini economici, ma anche dal punto di vista turistico, storico e culturale e si deve tener conto, inoltre, che in Puglia sono situati porti strategici nel movimento europeo delle merci».
«Abbiamo ritenuto pertanto – conclude – che sussistano le migliori condizioni per chiedere alla Regione Puglia l’inclusione nella perimetrazione della Zes “Adriatica”».

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