“La notte dei ricercatori 2018” è la manifestazione che si sta tenendo questa settimana presso la Fondazione Neuromed di Pozzilli con il progetto B-Future.
«La presentazione del progetto B-Future, in programma a Pozzilli presso la fondazione Neuromed il prossimo 28 settembre, nell’ambito della Notte europea dei ricercatori e che coinvolge in Italia 9 progetti per manifestazioni complessive in 116 città, non solo ha il compito di richiamare l’attenzione del pubblico sull’importanza della ricerca, ma deve far riflettere e favorire il confronto fra le istituzioni pubbliche, il mondo delle imprese e l’Università, in un territorio, come quello molisano, che tra le regioni italiane da sempre registra i più bassi investimenti nei settori della ricerca e dello sviluppo». Queste le parole di Andrea Cutillo, Federazione Uil Scuola Rua Settori “Ricerca Università e Afam” del Molise. «Nella ricerca – ha proseguito Cutillo – l’uomo, con le sue conoscenze, rappresenta l’unico elemento insostituibile; è un ambito determinante per la crescita ma ancora troppo esiguo nei numeri, a cui la politica negli anni non ha dedicato l’attenzione che meritava; il risultato di ciò è che il numero di ricercatori è insufficiente anche solo per intercettare i finanziamenti disponibili e avviare, pertanto, una programmazione ed una seria attività di ricerca che invece porterebbe sensibili miglioramenti di vita, di salute e di lavoro.
In sintesi – ha concluso il sindacalista – investire in ricerca, innovazione e alta formazione darebbe una reale possibilità di crescita al Molise, con positive e durature ricadute economiche e sociali».
Il progetto B-Future ha come tema principale il viaggio nel tempo: si parte dalle idee dell’antichità fino ad arrivare ai giorni nostri e alle domande per il futuro, con gli scienziati pronti a illustrare ai giovani come si svolgono le ricerche e le indagini.
«Il tema del viaggio nel tempo scelto dagli organizzatori – ha aggiunto la segretaria della Uil Molise Tecla Boccardo – è quanto mai indicato per ripercorrere i grandi traguardi che la ricerca ha compiuto negli ultimi decenni, portando incredibili benefici a tutti noi.
Una ricerca di qualità, garantita e supportata negli investimenti, nella sua programmazione, può essere parte integrante della ripresa del nostro territorio grazie a quanti l’hanno anche resa strumento di crescita socio-economica, oltre che di qualità della vita.
Ed è soltanto attraverso questi processi che puntano all’innovazione che si può mirare a quella accelerazione tecnologica a cui punta l’industria 4.0 e che dobbiamo rendere realtà anche in Molise.
Bisogna puntare a far nascere in questa regione realtà che “producano innovazione”, così da avere un duplice beneficio: da un lato l’arrivo di aziende e imprese di elevato profilo tecnologico, dall’altro la creazione di posti di lavoro che permettano ai tanti giovani ricercatori molisani di non dover necessariamente andar via per proseguire il loro percorso di vita nella ricerca.
L’Italia, lo dicono i numeri, soffre parecchio rispetto alla nascita e alla permanenza di Istituti che orbitano in questa dimensione e il sud ancora di più.
Allora – ha concluso Boccardo – occorre incentivare quanti intendono investire su questo affascinante settore nella nostra terra e sostenere quanti già hanno intrapreso questo cammino».

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