Oggi è la vera Notte europea dei ricercatori. Infatti, questo pomeriggio gli scienziati di tutta Europa incontreranno i cittadini per spiegare la scienza, mostrare i propri strumenti, ascoltare e discutere.
Con il progetto B-Future, la Fondazione Neuromed e i suoi partner per una settimana hanno fatto visitare agli studenti delle scuole superiori il Centro di Ricerche dell’Irccs Neuromed a Pozzilli e il Polo di Ricerca Neurobiotech a Caserta. Le attività di oggi pomeriggio si svolgeranno tutte a Pozzilli, cominciando con il simposio “Investire nei giovani ricercatori per disegnare il futuro dell’Europa”. Il meeting si terrà alle 17.30 nella Sala convegni del Centro ricerche Irccs Neuromed e racchiude un importante messaggio: la ricerca è il motore dello sviluppo, per tutti i Paesi europei, ma la ricerca si basa sui giovani. Sono loro, infatti, il più grande investimento che la società moderna possa fare. Le storie dei giovani che fanno ricerca grazie ai programmi europei saranno il punto di partenza per una riflessione alla quale parteciperanno esponenti del mondo scientifico e della salute. A tal proposito, saranno collegati in streaming 26 Istituti di Ricovero e Cura a carattere scientifico delle Neuroscienze e della Neuroriabilitazione. Ci sarà, inoltre, un collegamento d’eccezione con il Museo della Scienza di Milano, dove l’evento Back to the future – Brain in the space della Fondazione Carlo Besta saluterà il meeting di Pozzilli con la partecipazione dell’astronauta Maurizio Cheli.
Dopo il convegno, saranno aperti i laboratori al pubblico. Per tutta la serata i cittadini di ogni età avranno la possibilità di interagire con i ricercatori Neuromed e di visitare gli strumenti del loro lavoro. Il tutto accompagnato dall’allegria del “Pub med”, dalla musica dei “Paipers”, dal cibo mediterraneo del “Science dinner” e dallo spettacolo “Led Show – Illuminiamo la ricerca”. La Notte dei ricercatori proseguirà domani alle 10.30 a Caserta dove nel Complesso monumentale Belvedere di San Leucio si svolgerà il convegno “Le fake news in medicina: una patologia dell’informazione”.

Commenta

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

*

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.