Ieri mattina davanti alla Prefettura di Campobasso, c’è stata la conferenza stampa dell’Usb Molise contro gli sfratti e gli sgomberi dalle case popolari.
Il nuovo decreto sicurezza nazionale, la cosiddetta “circolare Salvini”, sulle politiche abitative che programma 48mila sfratti nelle abitazioni popolari di tutta Italia.
Le Usb del Paese hanno protestato davanti ai ministeri e agli altri luoghi di governo per chiedere di costruire «1 milione di alloggi popolari in 10 anni».
Il coordinatore confederale Usb Molise Sergio Calce ha affermato che questo nuovo decreto «cambia in peggio» la situazione.
Dopo il tavolo della Usb Molise con lo Iacp (Istituto autonomo per le case popolari) e la Regione, gli sfratti sono stati bloccati fino a febbraio con un provvedimento che li sospende nel caso di morosità incolpevole. «È un primo passo, ma non basta», ha dichiarato Sergio Calce.
La questione più importante per l’Usb è l’eliminazione del debito. «Il debito va abbattuto – ha affermato Calce -, eliminato e pertanto stiamo cercando di mettere in piedi una proposta anche con la Usb nazionale affinché venga fatto. Il Molise sta vivendo la peggiore crisi: le persone perdono il lavoro, c’è disoccupazione, in 40 giorni sono andati via 1.400 giovani, il futuro del Molise non può essere questo. Bisogna attuare un piano serio che parte dalla casa e poi parlare di sviluppo per rilanciare questa regione, altrimenti è destinata a scomparire. Vogliamo lanciare il tema casa-lavoro affinché si possa realizzare qualcosa di positivo».
Le altre richieste della Usb sono: il riconoscimento del diritto alla casa a chi ha i requisiti di legge e la sanatoria delle occupazioni abitative per emergenza sociale.

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