Dal ministero dell’Economia e delle Finanze 27 milioni di euro per gli interventi di ricostruzione post sisma in Molise. Del trasferimento ha dato notizia il governatore Donato Toma lo scorso 27 settembre.
Così la comunicazione di Palazzo Vitale: «Ventisette milioni di euro sono in corso di erogazione da parte del Mef e saranno a breve nella disponibilità delle casse regionali. Ciò, al netto dei 13 milioni e 800mila euro già anticipati, consentirà l’immediato pagamento alle imprese della restante quota».
L’Acem (associazione costruttori edili) chiede invece che «detta somma (i 27 milioni, ndr) sia integralmente trasferita all’Agenzia regionale post sisma per il pagamento alle imprese, in quanto se la Regione riprendesse i 13 milioni e 800mila euro già anticipati e mettesse in pagamento la restante somma, si coprirebbero a malapena tre mesi di arretrato accumulato su 18 di ritardo complessivo rispetto alle istruttorie, ritardo che se rapportato al momento di realizzazione dei lavori giunge fino a due anni».
La situazione delle aziende che lavorano al post terremoto (il sisma è quello del 2002) resta quindi molto difficile, tante le imprese che sono a un passo dal default. E un’iniezione di denaro più cospicua sarebbe una boccata d’ossigeno non indifferente.
Certo, anche la Regione ha le sue scadenze e gli adempimenti di bilancio da rispettare. I 13,8 milioni costituivano un’anticipazione chiesta e ottenuta dalla banca tesoriera dell’ente.
L’Acem, comunque, fa appello a Palazzo Vitale. E il presidente dell’associazione Corrado Niro dichiara: «Allo scadere dei 30 giorni che abbiamo intimato a tutti gli enti lo scorso mese con nota Pec, sia per i lavori pubblici che per il sisma, terremo un’altra riunione con tutte le aziende impegnate e come annunciato e intimato, in assenza di riscontri, avvieremo le iniziative necessarie».

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