La scorsa settimana la vertenza Gam ha tenuto banco nelle stanze istituzionali e sui media: per il rinnovo della cassa integrazione e per blindare le possibilità di ripartenza del settore tutti si sono spesi molto.
L’associazione che riunisce le imprese edili presieduta da Corrado Di Niro non fa esplicito riferimento alla Gam o ad altre aziende, ma rileva che «in questi giorni si parla molto delle problematiche di vari settori produttivi, sicuramente meritevoli e degni di considerazione, nonché dell’adozione di provvedimenti per fronteggiarne le difficoltà».
È lo stesso Di Niro a riaccendere i riflettori sulla situazione ormai drammatica in cui versano le ditte del comparto, molte alla soglia del default con conseguenze drammatiche per decine di famiglie coinvolte. «Da mesi non si parla più di soluzioni per il settore edile – sottolinea infatti il capo dell’Acem -, per le sue imprese ed il suo indotto i cui occupati, anch’essi in difficoltà, sommati sono anche molto più numerosi di quelli per i quali si concentrano gli sforzi della classe dirigente. Perché l’attenzione ricade solo su altri comparti mentre non si prende sul serio la situazione delle aziende edili e dei suoi occupati? Pretendiamo anche noi la giusta considerazione – chiede quindi alle istituzioni e in primis evidentemente alla Regione – e l’adozione di provvedimenti straordinari per salvare le nostre aziende ed i posti di lavoro e quando parlo di provvedimenti straordinari mi riferisco ad un mutuo ripetutamente richiesto, che consenta una volta per sempre di saldare i debiti verso le imprese e così favorire il rilancio del settore e garantire un futuro anche ai suoi occupati», conclude.
Tra le partite aperte, quella della ricostruzione post sisma, ma in generale a pesare sono le conseguenze del ritardo nei pagamenti da parte della pubblica amministrazione. Un ritardo a cui le aziende hanno fatto fronte ricorrendo ai canali del credito, ma hanno accumulato come è intuibile esposizioni a cui sempre più difficilmente riescono a far fronte.

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