Approvato un odg sull’esondazione dei fiumi Carpino e Volturno. Presentato dai consiglieri dei Popolari per l’Italia Di Lucente e Tedeschi, fra le altre cose, impegna il governatore Toma a chiedere al governo nazionale «la dichiarazione dello stato d’emergenza e il riconoscimento dello stato di calamità», oltre che allo stanziamento di risorse straordinarie» per la messa in sicurezza del territorio.
Il testo è stato approvato nella sua stesura originaria, ma quanta fatica! Nel mezzo, un dibattito che ha visti protagonisti i firmatari, i consiglieri 5s e Pd e il governatore Toma. Che già in un suo primo intervento aveva riferito all’Aula che per la rottura dell’argine del Carpino è pronto un intervento da 20mila euro. Di Lucente e Tedeschi hanno posto l’accento sul colpo potenzialmente mortale inferto alle poche realtà produttive sopravvissute alla crisi del nucleo di Pettoranello, sui danni all’agricoltura registrati nel Venafrano: «Il principale problema è legato alla manutenzione degli argini dei fiume alla messa in sicurezza del territorio per il quale anche la Regione può adottare misure più efficaci e fare pressioni sulle altre istituzioni (Province, autorità di Bacino, Consorzi, Unione dei Comuni) affinché facciano la loro parte».
Il capogruppo del Pd Facciolla però ha ‘smontato’ il contenuto e la forma del deliberato e sostenuto che, come per il terremoto di agosto, la Regione debba valutare prima lo stato di emergenza regionale. La stessa posizione è stata assunta dai 5s. E sul percorso aveva convenuto pure il governatore. Insieme, gli schieramenti hanno condiviso un emendamento che modificava il dispositivo dell’odg. In Aula, però, Greco è insorto: la maggioranza respinge una nostra proposta per avanzarne una identica solo per poter dire che è sua. Quindi il passo indietro: si vota il testo originario, ha detto irritato il governatore. L’odg è stato approvato coi voti contrari delle minoranze. I 5s hanno abbandonato i lavori.
Toma ha poi riunito in giunta il capo dipartimento della Protezione civile e lo staff. «I tecnici hanno già effettuato il sopralluogo e stanno redigendo il verbale sui danni. A Pettoranello siamo pronti già a intervenire, appena il Genio militare avrà messo in sicurezza l’area. Sulla zona del Volturno non sono emerse particolari criticità, ma ho sollecitato una più puntuale ricognizione». La strada dell’emergenza regionale è sempre in piedi, ma Toma valuterà l’iter da intraprendere «appena la Protezione civile chiuderà il rapporto».
Il Consiglio ieri ha anche approvato l’ordine del giorno presentato da Paola Matteo, Nico Romagnuolo e altri colleghi di tutti i partiti per un momento di riflessione sul femminicidio: una poltrona vuota, una scarpa rossa e una rosa bianca che simboleggiano il male oscuro della violenza sulle donne e il vuoto lasciato nella società ogni volta che un uomo commette omicidi e abusi.
Infine, ok a una mozione per evitare il trasferimento del terminal bus da Tiburtina ad Anagnina. Sul documento sono intervenuti il primo firmatario Di Lucente, ma pure Facciolla e Fanelli (che hanno ritirato la loro interpellanza), Nola (5s, che ha spiegato che nell’area è necessario tra le altre cose abbattere un ponte, quindi nell’area dove oggi fermano i pullman non sarà possibile prevedere soste) e l’assessore Niro. Niro ha ripercorso le tappe della mobilitazione avviata appena venuto a conoscenza della decisione della giunta Raggi. Insieme a Toma, l’Aula lo ha impegnato ad assumere ogni iniziativa per tutelare «l’interesse dei cittadini regionali e delle aziende locali» e a interessare la Conferenza delle Regioni e il ministero dei Trasporti.

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