Campobasso non è solo Campobasso: la sfida di primavera per il vertice di Palazzo San Giorgio, sede del potere nel capoluogo di regione, dirà anche chi ‘comanda’ negli schieramenti.
I 5 Stelle si affideranno alla rete per la scelta del candidato sindaco. Due i nomi che già circolano, Roberto Gravina e Simone Cretella: il primo ha mancato di poco il ballottaggio nel 2015, il secondo è uno dei attivi e conosciuti portavoce in Comune. L’avvocato è un po’ il Di Battista molisano, Cretella viene dato vicinissimo a Di Maio.
Il centrodestra tornato al governo della Regione vuole portare a casa la vittoria nel capoluogo. Anzi, la coordinatrice di Forza Italia Annaelsa Tartaglione ha dichiarato un obiettivo ambizioso nella conferenza stampa che si è svolta lunedì mattina: «Far tornare il Molise com’era dieci anni fa, al governo della Regione e delle altre amministrazioni». La coalizione di Donato Toma, quindi, punta all’en plein. Sulla sua strada trova i 5 Stelle ancora in forma sul territorio, a Campobasso come a Termoli, e l’insidia di qualche divisione interna che, seppure non sfocerà in liste contrapposte, potrebbe riservare qualche disimpegno. Al netto di questo rischio, però, e a dispetto delle intenzioni di non legittimare fughe in avanti – anche questo è un avviso riecheggiato più volte lunedì mattina nell’incontro con la stampa e poi nella riunione a porte chiuse del tavolo dei partiti – qualche ipotesi di candidatura circola da tempo. In particolare, a Campobasso si fa il nome di Fausto Parente: avvocato, componente del coordinamento regionale degli azzurri, professionista capace e persona ben vista da tutti, in passato amministratore perché è stato sindaco di Sassinoro. Un punto a favore ma pure uno svantaggio: non è campobassano, anche se è la sua città d’adozione.
La sensazione dei più attenti osservatori del centrodestra, però, è che in realtà l’uomo o la donna di punta che è nella mente dei soci di maggioranza del centrodestra non sia ancora venuto fuori nemmeno nelle indiscrezioni o nel chiacchiericcio. Chi sono i soci di maggioranza? Innegabile e fisiologico il ruolo giocato dal governatore in questa partita: presidente della Regione e campobassano. Insieme a lui al timone della coalizione un gruppo di ‘fedelissimi’, persone con cui condivide il disegno di una prospettiva politica che lui, da tecnico, finora non si era costruito. Fra questi, Nunzio Luciano, consigliere giuridico del presidente ma anche candidato al Senato alle politiche con Forza Italia. Nella scelta, anche questo è fisiologico, inciderà in maniera significativa Annaelsa Tartaglione, deputata e a capo degli azzurri.
In questo quadro bisogna guardare per capire come si orienterà il centrodestra per la corsa a Palazzo San Giorgio. Molti sono convinti che Toma abbia già una sua idea. Forse un professionista, magari proprio un avvocato. Che incontri anche il placet di alleati ‘pesanti’ su Campobasso, per esempio l’assessore ai Lavori pubblici Vincenzo Niro. Non per forza Parente però. L’identikit si presta a tante ipotesi: lo rispecchia per esempio Nicola Lucarelli, anche lui avvocato, che Toma ha voluto nel Cda della Fondazione Giovanni Paolo II. Ma questa, davvero, è una ipotesi giornalistica.
Dall’altro lato del campo, nel centrosinistra, la situazione da fine mandato non è meno agitata rispetto a quella che caratterizzò la fine del mandato del governatore Frattura. Pure in questo caso c’è un gruppo dello schieramento che sostiene che il sindaco uscente dovrebbe fare un passo indietro. Antonio Battista, invece, è in campo. Lo confermano esponenti del Pd che preferiscono restare dietro le quinte. Si è detto disponibile alle primarie, lo ha dichiarato da tempo. Si sente pronto per la corsa anche il presidente del Consiglio comunale Michele Durante, ma lui sarebbe uno di quelli che vedrebbe di buon occhio un passo indietro di Battista: non Battista in sé ma il centrosinistra che rappresenta, secondo Durante, dovrebbe cedere il passo al rinnovamento.
L’ex senatore Roberto Ruta, infine, non resterà fuori dalla partita. Qualcuno dice che vorrebbe promuovere Alessandra Salvatore, giovane assessore alle Politiche sociali che insieme a Giose Trivisonno è considerata erede di Ruta in Comune. Altri, più maliziosi, che sarebbe pronto a correre in prima persona. Magari accettando il capogruppo dem di Palazzo D’Aimmo al vertice del partito: Facciolla segretario, Ruta candidato sindaco.

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