L’influenza ha un costo: un costo personale, sanitario e sociale. Meglio evitarla, dunque, anche se non si è nelle categorie a rischio. A rischio, fra gli altri, sono malati cronici, over 65, donne al secondo o terzo mese di gravidanza, medici e infermieri, addetti a servizi di interesse primario: per loro il vaccino è gratuito.
La campagna 2018 di Regione e Asrem, avviata il 16 novembre e valida fino a fine dicembre, punta a immunizzare almeno il 65% degli ultrasessantacinquenni. Oltre alle attività di sensibilizzazione consuete, è stato creato un portale ad hoc: influenza.regione.molise.it. Online si trovano tutte le informazioni necessarie.
Ieri mattina nel poliambulatorio di via Gramsci anche il governatore Donato Toma ha effettuato la vaccinazione, dando il buon esempio. «Il mio invito alla popolazione è: vaccinatevi. Sono 30 anni che mi vaccino – ha detto – ma il messaggio che intendo lanciare oggi è quello della prevenzione». Poi un breve incontro coi giornalisti nei locali della struttura, insieme a Toma e alla dg Gallo anche i vertici dell’Asrem Gennaro Sosto, Antonio Lucchetti e Antonio Forciniti.
L’anno scorso la percentuale di vaccinati ha superato il 60% e se per il 2018 l’obiettivo è il 65%, nel 2019 – ha detto la direttrice generale della Salute Lolita Gallo – «contiamo di arrivare al 75%». Per quanto riguarda le vaccinazioni in età pediatrica, in particolare, il Molise registra performance anche migliori che per le altre fasce d’età. Dato non certo trascurabile vista l’obbligatorietà. In generale, la regione è sul podio.
Come pure spicca tra i servizi offerti da una Regione commissariata e con un piano di rientro a metà del guado, la realizzazione – sempre a cura della dg Salute – dell’anagrafe vaccinale, una banca dati che contiene l’elenco di tutti i bambini nati in un determinato anno e la relativa copertura vaccinale, è cioè l’elenco di coloro che si sono sottoposti alla somministrazione di determinati vaccini.
«Saremo i primi in Italia ad attivare l’anagrafe vaccinale, abbiamo sensibilizzato i medici di medicina generale – ha spiegato Gallo – affinché immettessero il numero delle vaccinazioni effettuate per avere riferimenti precisi nel fascicolo sanitario informatizzato, già aperto per ogni utente presso l’Asrem». Altro servizio, il fascicolo elettronico, poco conosciuto dai più ma che contiene, ancora le parole della dg Salute, «la storia, la vita di ognuno di noi». Può essere attivato non solo all’Asrem, ma pure nei distretti, negli ospedali, sul territorio.
Certo, manca il commissario. Ai giornalisti il presidente della Regione conferma: «Ci hanno detto che la nomina è imminente». Forse tra oggi e domani, quella relativa alla Calabria, subito dopo il Molise. «C’è un vaccino anche per lui, lo aspettiamo», ironizza Toma. Sembra che l’attesa stia per finire. Anche se la svolta sembra essere passata per l’esautoramento dei governatori per legge. «Esautorare i presidenti delle Regioni dalla funzione di commissario è una mossa giuridicamente scorretta e politicamente non corretta. Siamo però consapevoli – ha detto Toma – che per noi questa figura è necessaria, siamo in ritardo, troppo in ritardo. Non è vero che non è mai troppo tardi, ormai sette mesi di danni li abbiamo accumulati».
In Senato è proseguito per tutto il giorno di ieri l’esame del disegno di legge di conversione del dl fiscale. Contiene anche l’incompatibilità fra presidenti e commissari. In Aula sono stati presentati anche subemendamenti che puntano ad abrogarla. I gialloverdi si dicono certi che non passerà. Da Forza Italia al Pd invece provano a sperare: non si sa mai.

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