I tentacoli della cosiddetta quarta mafia, la Società Foggiana, anche sul territorio di Campomarino e vista la contiguità territoriale e le frequentazioni che derivano dalla provincia dauna, non possiamo certo meravigliarci. Già simili avvisaglie erano state denunciate nell’ultimo triennio. Da ieri un ulteriore tassello ha permesso di ricostruire questa contaminazione. Un 40enne, Ernesto Gatta, è stato arrestato proprio nella località che confina con la Puglia, dove faceva base e dove è stata notificata l’ordinanza di custodia cautelare emessa dal gip del Tribunale di Bari. Manette ai polsi di Gatta e di altre 29 persone, tutte in Puglia e tutte già note alle forze di polizia, che questa mattina, a Foggia, sono state arrestate durante un’operazione congiunta di Polizia e Carabinieri. Sono tutti esponenti di rilievo appartenenti alle famiglie Moretti-Pellegrino-Lanza – quest’ultima a cui era affiliato il 44enne arrestato sulla costa molisana – e Sinesi-Francavilla, della criminalità organizzata della provincia, e sono accusati, a vario titolo, di associazione di stampo mafioso, estorsioni e tentato omicidio. Con l’impiego di oltre 200 operatori con elicotteri e reparti speciali, l’operazione di questa mattina è la più importante operazione antimafia degli ultimi anni a Foggia. Ha ricostruito la struttura organizzativa e le dinamiche criminali dell’associazione mafiosa denominata “Società foggiana”, sulla scia di precedenti indagini. Per questo motivo è stata definita “Decima azione” in quanto rappresenta appunto la decima delle più importanti azioni antimafia. Dalle indagini emergono le pressioni esercitate negli anni scorsi su dirigenti, ex dirigenti ed ex allenatore del Foggia Calcio per l’ingaggio di un calciatore foggiano, oltre che la responsabilità degli indagati in episodi di estorsione nei confronti di negozianti ed imprenditori, dalle agenzie funebri, ai gestori di slot machine, alle imprese edili. Le indagini, compiute attraverso pedinamenti e intercettazioni, sono iniziate nei primi mesi del 2017 e hanno dato risalto a numerosi episodi di reati commessi ai danni di cittadini, imprenditori, negozianti che però non sono stati seguiti da denuncia. Questo a dimostrazione del forte stato di omertà e paura in cui vivevano i cittadini. Altra fonte di guadagni illeciti erano le corse dei cavalli, cioè l’alterazione dei risultati delle corse. Dalle intercettazioni è emerso che il gruppo criminale aveva un uomo in grado di truccare le corse tris facendo vincere il fantino di volta in volta individuato, corrompendo gli altri fantini con 600 euro per non piazzarsi.

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