È stato presentato ieri il libro “Storia segreta della ‘ndrangheta” del magistrato Nicola Gratteri e dello scrittore Antonio Nicaso nella sala Oratorio della Chiesa di Sant’Antonio di Padova a Campobasso. È il loro quindicesimo volume. L’occasione, però, è servita a riaccendere i riflettori sul rischio infiltrazioni anche in territori che, come il Molise, non presentano un tessuto criminale autoctono.
L’evento è stato promosso dall’Anpi Molise e dall’associazione Giuseppe Tedeschi. Presenti anche i vertici delle forze dell’ordine seduti in prima fila in una sala gremita di gente.
Il tema principale affrontato dal procuratore di Catanzaro Gratteri è stato la sottovalutazione della mafia, una continua minimizzazione da parte di «magistratura, forze dell’ordine, storici, scrittori, giornalisti e soprattutto politici».
«Noi cerchiamo attraverso i nostri racconti – ha proseguito Gratteri -, le nostre denunce di attirare l’attenzione per far sì che la gente prenda coscienza della gravità della progressività delle mafie. Mafie che arrivano in zone apparentemente immuni come questa con grandi liquidità per cercare di fare affari e comprare ciò che è in vendita come ad esempio aziende in crisi, ma vengono soprattutto per vendere cocaina». Ieri mattina una delle più importanti operazioni della procura di Foggia ha inflitto un duro colpo alla mafia locale e ha dimostrato una volta di più come il Molise – dove viveva uno degli arrestati – insieme all’Abruzzo sia ormai una rotta di espansione. Territorio di conquista anche per i clan albanesi, uno dei quali è stato sgominato sempre ieri dal blitz della procura aquilana che pure ha interessato la costa molisana.
Gratteri si è soffermato sul potenziale economico che rende la criminalità molto più incisiva nei periodi di crisi: «Bisogna stare attenti quando arriva gente senza un apparente motivo che di punto in bianco comincia a comprare un bar, un ristorante, un albergo e poi da lì pian piano si allarga».
Infine, la politica. Rispondendo a una domanda sull’impegno dell’attuale governo nella lotta alla mafia, ha detto: «Io ancora non ho visto nessun governo che ha avuto a cuore, almeno negli ultimi 25-30 anni, o che ha messo come priorità la lotta alle mafie».

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